2016-04-24 15:00:00

Cristiani perseguitati: Chiese aderiscono a evento Acs a Roma


"Dalla Nigeria ci uniremo a voi in preghiera per ricordare e sostenere i cristiani perseguitati nel nostro Paese e in tante altre parti del mondo". Così mons. Matthew Man-Oso Ndagoso, arcivescovo di Kaduna, assicura ad Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) il sostegno e la partecipazione della Chiesa nigeriana all’evento che la Fondazione pontificia organizzerà il prossimo 29 aprile alle ore 20 a Fontana di Trevi, che verrà illuminata di rosso a simboleggiare il sangue dei martiri cristiani. 

Sostegno anche da parte di Paesi dove i cristiani sono perseguitati
Acs intende così richiamare l’attenzione sul dramma della persecuzione anticristiana, oggi spesso ignorato. L’evento sta avendo il sostegno anche di diverse Chiese di Paesi in cui sono i cristiani sono perseguitati, che nel corso della manifestazione si uniranno idealmente e attraverso la preghiera.

L'adesione della Chiesa nigeriana perseguitata da Boko Haram
E così dopo quella della Chiesa pachistana, assicurata nei giorni scorsi dal presidente della Conferenza episcopale del Pakistan mons. Joseph Coutts, giunge ad Acs anche l’adesione della Chiesa nigeriana. "I cristiani sono perseguitati oggi in molte parti del mondo ed è necessario che il loro dramma sia conosciuto", afferma mons. Ndagoso, la cui diocesi è tra le maggiormente colpite dalle violenze di Boko Haram. "Nel Nord della Nigeria i cristiani sono sistematicamente perseguitati. Tanti nostri fratelli vivono nella condizione di rifugiati, mentre altri sono stati uccisi soltanto perché cristiani".

La preghiera dei cristiani nel mondo per i fratelli perseguitati
Il presule nigeriano elogia l’iniziativa di Acs, quanto mai necessaria "oggi che perfino il Medio Oriente, la culla del cristianesimo, rischia di svuotarsi della presenza cristiana". Assicurando la partecipazione dei propri fedeli, mons. Ndagoso invita ogni cristiano ad unirsi in preghiera e ad aiutare i perseguitati. "La Chiesa universale vive di comunione e ogni persona che vi appartiene può avere un effetto su tutte le altre. Abbiamo quindi tutti il dovere di pregare per i nostri fratelli in Cristo che soffrono e mostrare loro solidarietà in ogni modo ci sia possibile". (M.P.)








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