Accordo in tema di immigrazione tra i governi dell’UE sull’introduzione di nuove guardie di frontiera. La proposta, messa a punto ieri a Lussemburgo, dovrebbe essere votata dal Parlamento europeo per poi tornare al vertice dei leader del 28 e 29 giugno. Da Bruxelles anche l’apprezzamento all’Italia per il documento Migration Compact. Il servizio di Adriana Masotti:
I ministri dell'Interno europei hanno raggiunto un'intesa per l’ istituzione di
una guardia costiera e di frontiera comune per una migliore gestione dei confini esterni
dell’Unione, dando il via così al negoziato col Parlamento europeo. Lo ha detto il
commissario Ue alle Migrazioni e agli Affari Interni Dimitris Avramopoulos, al termine
del Consiglio Affari Interni e Giustizia ieri sera a Lussemburgo. Secondo l’intesa
il nuovo sistema di controllo delle frontiere dovrebbe diventare pienamente operativo
a settembre.
L'Ue non sta costruendo "una fortezza Europa", ma si sta attrezzando per gestire meglio
i flussi migratori, ha affermato Avramopoulos, per questo i ricollocamenti, cioè gli
spostamenti delle persone bisognose di protezione internazionale da uno Stato all'altro
dell'Ue, sono "essenziali". Avramopoulos ha ribadito l'obiettivo di portare a 20mila
i ricollocati da Italia e Grecia entro metà maggio. Finora il ricollocamento ha interessato
poco più di un migliaio di persone. E che la consapevolezza dell'Unione europea sull'emergenza
migranti sia molto aumentata, lo ha sottolineato ieri il premier italiano Renzi a
cui è arrivata una lettera di apprezzamento del presidente della Commissione Ue Jean
Claude Juncker sulle proposte contenute nel documento italiano Migration compact.
"Ringrazio Juncker, ha detto Renzi, per la sensibilità dimostrata".
E per un giudizio sull’impegno dell’Italia nella gestione dell’Italia, Federico Piana ha intervistato Flavio Di Giacomo, dell’Oim, Organizzazione internazionale per le migrazioni:
R. – Il “Migration Compact” è un documento che stiamo ancora studiando. E’ un buon documento, pare, perché diciamo che apre le porte a quello che noi stiamo sostenendo da tempo.
D. – Quali sono i punti che le piacciono, che piacciano all’Oim?
R. – I punti che ci piacciano dell’“Migration Compact” è anzitutto quello del cominciare a prevedere una politica a lungo termine per la gestione del fenomeno migratorio e soprattutto prevedere tutta una serie di interventi e non soltanto un intervento; che includano anche interventi nei Paesi di origine, per la crescita di questi Paese di origine; l’apertura di canali di entrata non soltanto per persone che hanno diritto alla protezione internazionale. Questo andrebbe fatto e subito! E’ necessario anche cominciare a combattere i trafficanti e la migrazione irregolare, aprendo proprio canali regolari anche per coloro che vengono a trovare lavoro e che poi, di fatto, lo trovano in Italia, in Europa, anche se in modo irregolare. Quindi esiste chiaramente – come dicevo prima – dal punto di vista demografico, una necessità economica di accogliere migranti, però bisogna dare anche opportunità legali a questi migranti per poter arrivare in Italia: se sono chiuse tutte le porte è chiaro che poi si affideranno ai trafficanti.
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