2016-04-18 07:56:00

Terremoto in Ecuador: sale il bilancio delle vittime


Anche il Papa si è stretto alla popolazione dell’Equador dove è Stato d’emergenza in sei province dopo il sisma di magnitudo di 7.8 che nella notte di sabato ha colpito il Paese. 272 le vittime accertate, circa 3000 i feriti, ma il bilancio è ancora provvisorio. A fornire le ultime cifre è stato lo stesso Presidente Rafael Correa, che ha parlato di "tragedia enorme", appena rientrato da Roma dove si trovava per una visita in Vaticano. Roberto Piermarini:

Seconda notte all’aperto per migliaia di persone in Ecuador che hanno dormito fuori dalle loro abitazioni distrutte. La città costiera di Pedernales risulta essere la più devastata. Soldati e poliziotti pattugliano le strade mentre prosegue il lavoro delle squadre di soccorso, moltissime sono infatti le persone ancora intrappolate nelle macerie. Il Presidente Rafael Correa, che ha interrotto la sua visita in Italia, ieri sera ha esaminato i danni nella provincia costiera di Manabí a circa 170 chilometri dalla capitale Quito. "Temo - ha affermato il Presidente – che il bilancio delle vittime aumenterà". Intanto lo stato di emergenza riguarda sei province del Paese, dove ci sono problemi nelle comunicazioni e nella fornitura dell'energia elettrica. Chiuso l'aeroporto di Manta. E' già in moto la macchina degli aiuti internazionali. 

E proprio da Quito arriva la testimonianza sulla situazione del Paese, di padre González Ponce Rafael, superiore provinciale dei Comboniani, raccolta da Gabriella Ceraso:

   R. – Stiamo sentendo e cerchiamo di raccogliere le notizie ufficiali. Adesso si parla di circa 100 morti, soprattutto nella Regione di Manabi, Pedernales, Puertoviejo. Ma anche nella Regione de Esmeraldas e del Guayaquil. È accaduto ieri, di notte: c’è stata molta confusione e le comunicazioni non erano chiare. Qui, nella città di Quito, sembra che sia tutto calmo…

D. – I mezzi di comunicazione cosa dicono?

R. – Che 10 mila persone dell’esercito sono subito andate per portare aiuto. Adesso, sta arrivando anche l’aiuto internazionale… Richiamano alla calma e alla tranquillità. Il vicepresidente ha detto alla popolazione di restare lontana dal mare per timore di un possibile tsunami. In questo momento, la gente è in movimento e cerca di spostarsi dalla costa e di arrivare in luoghi più alti… Penso si stia veramente comprendendo quale sia la situazione e il numero i morti. Penso che la gente, come è tipo del nostro popolo dell’Ecuador, che è molto solidale e sempre cerca di aiutarsi gli uni con gli altri – e questo spirito penso sia la cosa più importante adesso – cercherà ora di vedere anche il bisogno degli altri.

D. – Quei territori della costa sono territori in cui erano presenti infrastrutture, costruzioni particolari? La distruzione può aver provocato gravi danni?

R. – Gravi danni soprattutto per la situazione di qua, sì. Sono già chiuse le strade principali, sono caduti dei ponti e poi i grandi edifici, soprattutto gli edifici a Puertoviejo. Nella città di Guayaquil si è sentito molto forte e lì sono più di due milioni di persone.

D. – Padre Rafael, le riporto le parole di solidarietà anche del Papa, che oggi al Regina Caeli ha ricordato voi, l’Ecuador, come il Giappone, che è stato colpito nei giorni scorsi da un forte terremoto, ci sono state decine di vittime...

R. – Grazie di cuore! Preghiamo tutti il Signore della Misericordia, per tutta le persone che hanno perso la casa e che sono  preoccupate. Grazie tante.

 








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