2016-04-17 14:17:00

Etiopia: uccisi 140 civili in scontri tribali


Oltre 140 civili sono stati trucidati in un villaggio nel nord dell’Etiopia a seguito di una assalto commesso da milizie armate provenienti dal Sud Sudan. Le forze etiopi hanno ucciso a loro volta 60 militanti e potrebbero attraversare il confine per dare la caccia agli altri miliziani. Sullo sfondo, i contrasti tra etnie locali legati al possesso delle terre. Il servizio di Marco Guerra:

L’attacco è  stato sferrato venerdì contro Jakawa, un remoto villaggio nella regione di Gembela, vicino al confine con il giovane Stato del Sud Sudan. Il ministro delle Comunicazioni etiope, Getachew Reda, ha detto che gli aggressori, membri della tribù Murle, sono giunti proprio dal Sud Sudan e hanno ucciso i civili, inclui donne e bambini. Altri minori sarebbero stati rapiti e portati in territorio sud sudanese e presto anche le truppe di Addis Abeba potrebbero attraversare la frontiera per dare la caccia a queste milizie irregolari che non avrebbero rapporti né con l’esercito governativo di Juba né con i gruppi ribelli. Il massacro sarebbe infatti legato al contrasto tra tribù locali che si contendono i terreni per il pascolo. L'area è abitata da due etnie di stirpe nilotica, i nuer e gli anuak, protagoniste negli ultimi anni di numerosi scontri. Entrambe dedite alla pastorizia, a causa della siccità sono entrate in competizione per il controllo delle terre destinate al bestiame. Questa regione è infatti flagellata dal periodo di aridità più serio della storia recente. In tutta l’Etiopia dieci milioni di persone sono a rischio di perdere raccolti e bestiame, oltre ad avere gravi carenze d'acqua e problemi di salute.








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