2016-04-16 12:43:00

Papa ordina 11 sacerdoti nella Giornata di preghiera per le vocazioni


Questa domenica Papa Francesco presiede alle 9.15, nella Basilica Vaticana, la Messa in occasione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, e durante la quale ordinerà 11 nuovi sacerdoti. Uno degli ordinandi, don Luigi Pozzi, proviene dal Collegio Diocesano Missionario “Redemptoris Mater” ed è stato assegnato alla Parrocchia romana di San Timoteo a Casal Palocco. Federico Piana gli ha chiesto con quali sentimenti si accinge a questo evento così importante:

R. – Ovviamente c’è gioia e con la consapevolezza di questa cosa grande che il Signore mi sta affidando, del dono che il Signore mi fa.

D. – La tua vocazione com’è nata?

R. – Io sono della Comunità neocatecumenale e la mia vocazione è nata in questo percorso di riscoperta della fede, del Battesimo. Accogliendo la Parola meditata costantemente, soprattutto la Parola che viene ad interrogare me personalmente, pian piano ho sentito questa chiamata del Signore a scegliere questo itinerario. E questo è avvenuto in maniera dolce, rispettando la mia libertà.

D. – Il cammino che hai compiuto è stato un cammino difficile, ma bello …

R. – Assolutamente, molto bello. Alla fine, infatti, vedi quanto il Signore ti ami; quanto il Signore, nonostante le difficoltà della vita – perché quelle ci sono – ed anche le crisi, alla fine provveda.

D. – Quando tu hai scoperto la vocazione e l’hai comunicata al mondo intorno a te, cosa è capitato? Che reazione ha avuto?

R. – La reazione di mia madre è stata quella di contentezza, di gioia, ma anche di preoccupazione, perché io ho accolto questa chiamata quando già ero grande e lavoravo da nove anni. Ho, quindi, abbandonato un lavoro. Ero un consulente informatico. Posso poi parlare della reazione che hanno avuto anche i miei colleghi: di meraviglia, di stupore. Non si aspettavano una cosa del genere. Quando sono entrato in seminario, i primi tre giorni ero in ferie. Quindi il rettore mi ha chiesto: “Tu sei chiamato. Scegli! Qual è la tua risposta al Signore?”. Il giorno dopo sono andato a dare le mie dimissioni. Mi ricordo che in quella giornata tutti i miei colleghi, soprattutto due, hanno tentato in tutti i modi di farmi ripensare: “Sei sicuro del passo che stai facendo?”.

D. – Se dovessi dare un consiglio ai giovani che si sentono chiamati, ma ancora non hanno deciso e sono in una fase di discernimento della vocazione, che consiglio potresti dare?

R. – Questo passo spaventa, certamente. L’affidarsi al Signore è la cosa più grande, ma non solo, è la cosa più bella. E’ il Signore infatti che ti riempie e che nonostante le difficoltà, che ci sono e ci saranno, provvede. Questa è una cosa che io ho sperimentato e che sento di dire a tutti: il Signore provvede ed è presente nella mia e nella tua vita.

D. – I miei auguri per domenica, a questo punto!

R. – Grazie tante. Pregate per tutti quanti noi che saremo ordinati. Che il Signore ci faccia santi presbiteri!








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