2016-04-16 14:00:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo della Domenica


Nella quarta Domenica di Pasqua, la liturgia ci propone il Vangelo in cui Gesù dice:

“Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”.

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io dò loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”. Ecco l’opera che il Signore compie, particolarmente in questo tempo pasquale, attraverso la Chiesa: far udire la sua voce a tutti e in ogni luogo. In privato o nelle piazze, far risuonare la buona notizia della liberazione dalla morte del peccato: Gesù Cristo può farci uscire dal recinto dell’egoismo, della solitudine e dell’insoddisfazione e condurci, mediante il lavacro del suo sangue, alle fonti del perdono, ai pascoli dell’amore al prossimo, nel dono di se stessi. Questo lieto annuncio trasforma coloro che lo accolgono: la violenza narcisista del lupo lascia il posto, nelle anime, all’onnipotenza mite dell’Agnello: la misericordia prevale sul giustizialismo e la Pace pervade i cuori. Apriamo le porte al Risorto! Ascoltiamo il kerigma con il quale Egli bussa alla porta per donarci eternità e bellezza, per vincere la nostra inerzia, e plasmarci in evangelizzatori. Il Padre e il Figlio infatti sono uniti nello Spirito per un’unica straordinaria  missione: liberare gli uomini dal pericolo dell’inferno, difendere la dignità di ogni singola persona dall’invidia del diavolo che nulla può contro chi si affida alla potente mano del Salvatore.








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