La Conferenza Episcopale del Paraguay (Cep) ha chiesto la presenza dello Stato al fianco dei contadini, la promozione di programmi per evitare lo sradicamento delle famiglie e ha evidenziato la forza delle cooperative che si sono mobilitate da due settimane, chiedendo al governo un dialogo.
Stabilire un dialogo con i contadini
Attraverso un comunicato ripreso dall’agenzia Fides,
i presuli esprimono preoccupazione perché alle richieste non c’è stata ancora alcuna
risposta e neanche il segno di qualche riforma istituzionale che faccia presupporre
lo sviluppo di questo settore. "Atteggiamento che genera ancora maggior sofferenza
fra i più vulnerabili e svantaggiati" si legge nel testo. "Nelle attuali circostanze,
appare necessario stabilire un dialogo per ascoltare i contadini e proporre soluzioni
che soddisfino gli standard comunitari della proprietà della terra e l'assistenza
tecnica e sul credito" affermano i vescovi.
Promuovere la cultura dell’incontro e rilanciare l'agricoltura familiare
Il documento si conclude con l’esortazione alle autorità
nazionali ad ascoltare le richieste dei contadini, "valorizzando la cultura dell'incontro"
e promuovendo il dialogo. La Cep invita infine a rilanciare l'agricoltura familiare
per favorire lo sviluppo. Da ricordare che dal 1.mo aprile le cooperative del Paraguay
devono pagare il 10 per cento d'imposta. Nonostante le numerose manifestazioni di
protesta svoltesi davanti al Congresso, ieri pomeriggio, in sessione speciale, la
legge “Imposta sul valore aggiunto” è stata ratificata con 46 voti a favore e 24 contrari.
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