2016-04-15 13:58:00

Venezuela. Card. Urosa Savino: basta "giustizia fai da te”


Di fronte al ripetersi incontrollato di episodi di violenza, tra cui anche barbari casi di linciaggio, il cardinale arcivescovo di Caracas, Jorge Liberato Urosa Savino, è tornato a richiamare e a ricordare la perenne attualità del quinto comandamento: non uccidere.

I linciaggi contro il quinto comandamento
In una lettera firmata assieme ai vescovi ausiliari, il porporato condanna con vigore come peccato l’uccisione in pubblico di criminali: “Con profondo orrore e tristezza - si legge nel documento citato dall’Osservatore Romano - abbiamo appreso che nelle ultime settimane si sono verificati a Caracas vari linciaggi di persone. Questo è assolutamente inaccettabile, va contro il quinto comandamento della legge di Dio, che dice di non uccidere, ed è anche una grande ingiustizia perché punisce con la morte responsabili di reati minori e, talvolta, toglie la vita a persone innocenti”.

La giustizia fai da te non è la strada migliore
In questi ultimi mesi il Venezuela, oltre a essere uno tra i Paesi più poveri del continente, sta purtroppo scalando posizioni anche nella classifica della violenza a causa del crimine organizzato locale e dei gruppi armati che controllano alcune zone della capitale. Il documento non nasconde le difficoltà e la profonda insofferenza della popolazione onesta di fronte alla violenza, all’insicurezza e ai soprusi della criminalità. Tuttavia, sottolinea, la “giustizia fai da te” non è certamente la strada migliore da seguire. “Siamo consapevoli - scrivono i presuli della capitale venezuelana - che i cittadini onesti e lavoratori sono arrabbiati per l’impunità di cui godono molti criminali nella situazione attuale. Questo è in parte responsabilità dei vari organismi pubblici, che hanno l’obbligo più importante di proteggere la vita e le proprietà dei venezuelani”.

Garantire la sicurezza dei cittadini
Il testo si conclude con un appello urgente al governo, alle Forze dell’ordine e alla magistratura affinché i delinquenti siano assicurati alla giustizia e puniti secondo i principi sanciti nella Costituzione. Alla popolazione, al contempo, si chiede di non lasciarsi trasportare dall’odio e di “non macchiarsi le mani con il sangue”. Solo poche settimane fa, lo stesso cardinale Urosa Savino aveva denunciato con vigore il clima di corruzione e di violenza che alimenta la piccola e grande criminalità. (L.Z.)








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