Di fronte al ripetersi incontrollato di episodi di violenza, tra cui anche barbari casi di linciaggio, il cardinale arcivescovo di Caracas, Jorge Liberato Urosa Savino, è tornato a richiamare e a ricordare la perenne attualità del quinto comandamento: non uccidere.
I linciaggi contro il quinto comandamento
In una lettera firmata assieme ai vescovi ausiliari,
il porporato condanna con vigore come peccato l’uccisione in pubblico di criminali:
“Con profondo orrore e tristezza - si legge nel documento citato dall’Osservatore
Romano - abbiamo appreso che nelle ultime settimane si sono verificati a Caracas vari
linciaggi di persone. Questo è assolutamente inaccettabile, va contro il quinto comandamento
della legge di Dio, che dice di non uccidere, ed è anche una grande ingiustizia perché
punisce con la morte responsabili di reati minori e, talvolta, toglie la vita a persone
innocenti”.
La giustizia fai da te non è la strada
migliore
In questi ultimi mesi il Venezuela, oltre a essere
uno tra i Paesi più poveri del continente, sta purtroppo scalando posizioni anche
nella classifica della violenza a causa del crimine organizzato locale e dei gruppi
armati che controllano alcune zone della capitale. Il documento non nasconde le difficoltà
e la profonda insofferenza della popolazione onesta di fronte alla violenza, all’insicurezza
e ai soprusi della criminalità. Tuttavia, sottolinea, la “giustizia fai da te” non
è certamente la strada migliore da seguire. “Siamo consapevoli - scrivono i presuli
della capitale venezuelana - che i cittadini onesti e lavoratori sono arrabbiati per
l’impunità di cui godono molti criminali nella situazione attuale. Questo è in parte
responsabilità dei vari organismi pubblici, che hanno l’obbligo più importante di
proteggere la vita e le proprietà dei venezuelani”.
Garantire la sicurezza dei cittadini
Il testo si conclude con un appello urgente al governo,
alle Forze dell’ordine e alla magistratura affinché i delinquenti siano assicurati
alla giustizia e puniti secondo i principi sanciti nella Costituzione. Alla popolazione,
al contempo, si chiede di non lasciarsi trasportare dall’odio e di “non macchiarsi
le mani con il sangue”. Solo poche settimane fa, lo stesso cardinale Urosa Savino
aveva denunciato con vigore il clima di corruzione e di violenza che alimenta la piccola
e grande criminalità. (L.Z.)
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