“Una sentenza iniqua”: così mons. José Miguel Gómez Rodríguez, vescovo di Facatativá, in Colombia, commenta la decisione della Corte Costituzionale del Paese che, nei giorni scorsi, ha dato il via libera al così detto “matrimonio ugualitario”, ovvero tra persone dello stesso sesso. “In comunione con tutti i fedeli cattolici e con tutte le persone timorate di Dio e dei suoi comandamenti – scrive il presule in una nota – esprimiamo il nostro dolore di fronte a tale sentenza”.
Sentenza contraria alla legge naturale
“Con serena sicurezza – ribadisce mons. Gómez Rodríguez – denunciamo l’abuso d’ufficio
perpetrato dalla Corte Costituzionale e ricordiamo a tutti che, anche nel più profondo
rispetto per le diversità e nella garanzia della promozione costante dei diritti umani
e della giustizia sociale, questa decisione va contro la legge naturale e, di conseguenza,
contro l’umanità, contro la famiglia e contro la società”.
Non esiste fondamento per analogie tra matrimonio e unioni gay
Ricordando, inoltre, quanto scritto da Papa Francesco nell’esortazione apostolica
post-sinodale “Amoris laetitia”, il vescovo di Facatativá afferma: “Non esiste fondamento
alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali
e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia” (n. 251). La Corte Costituzionale
colombiana si è pronunciata giovedì scorso, con sei voti a favore e tre contro. Il
Paese diventa, così, il quarto del Sud America (dopo Argentina, Brasile e Uruguay)
ad avere detto sì ai matrimoni egualitari. Tra i sostenitori dell’iniziativa anche
il Capo dello Stato, Juan Manuel Santos, che aveva parlato di discriminazioni contro
le coppie omosessuali.
Famiglia formata da uomo e donna garantisce sano sviluppo dei bambini
Da ricordare che, a novembre 2015, la Corte Costituzionale colombiana aveva già detto
sì alle adozioni di minori per le coppie gay. Anche in quel caso, i vescovi avevano
affermato che quella decisione violava i diritti fondamentali dei bambini mettendo
al primo posto i diritti degli “adottanti”. “Riaffermiamo - si leggeva nella nota
diffusa cinque mesi fa - la ferma convinzione che la famiglia composta da uomo e donna
è il luogo privilegiato per offrire ai bambini le massime garanzie per una sana crescita
e sviluppo, non solo nell'ambito materiale, ma anche sul piano psicologico, affettivo,
etico e morale”. (I.P.)
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