Di padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano indiano rapito in Yemen ai primi di marzo, "ho ammirato fin dall’inizio il suo coraggio e la sua accortezza in tutte le situazioni”. Ben consapevole dei rischi che correva, era però “pronto a subire questo destino”. Tuttavia, “speriamo con tutto il cuore che possa essere strappato alle mani dei suoi rapitori”. È quanto afferma ad AsiaNews mons. Thomas Menamparampil, arcivescovo salesiano, attuale amministratore apostolico di Jowai ed emerito di Guwahati, in India.
Numerose le iniziative di preghiera
Dal 4 marzo scorso padre Tom Uzhunnalil è nelle mani
di un gruppo di rapitori, forse legato all’Is, che ha assaltato una casa di riposo
per malati e anziani gestita dalle missionarie della Carità ad Aden. Nell’attacco
sono state massacrate quattro suore di Madre Teresa e altre 12 persone, presenti all’interno
della struttura. In queste settimane, in India e in molte parti del mondo si sono
tenuti momenti di preghiera per chiedere la liberazione del sacerdote. Fra queste,
la veglia dell’arcidiocesi di Bangalore, il 4 aprile scorso, a un mese esatto dal
rapimento.
Mons. Menamparampil incontra i familiari di padre Tom
Di recente, mons. Menamparampil ha incontrato ha visitato
i familiari di padre Tom a Ramapuram, nel Kerala, e ha pregato insieme loro. “Abbiamo
fiducia nel Signore e sappiamo che c’è un tempo e una stagione per tutto”, ha concluso
il presule.
All the contents on this site are copyrighted ©. |