2016-04-09 10:19:00

Brasile. Card. Hummes: gigantesca corruzione della classe dirigente


In Brasile, continua l’inchiesta sullo scandalo legato al gigante petrolifero Petrobras che ha coinvolto molti nomi della classe dirigente del Paese, mentre si allargano la disoccupazione e la povertà. Del fenomeno della corruzione stanno parlando anche i vescovi brasiliani, riuniti ad Aparecida per la 54.ma Assemblea generale. Allo studio un documento sulla questione. Il nostro inviato Silvonei Protz ha intervistato il cardinale brasiliano Cláudio Hummes, presidente della Commissione episcopale per l’Amazzonia:

R. – E' una crisi molto grande: una crisi politica, in gran parte provocata da una gigantesca, enorme, corruzione delle classi dirigenti del Brasile, che tutto il mondo già conosce. È il fenomeno della corruzione, che ha provocato in Brasile una crisi economica e sociale molto grande, e che si riflette poi nella crescita della disoccupazione e nell’inflazione. Queste sono due conseguenze che pesano troppo sulla gente: le persone sono molto preoccupate per il loro futuro, proprio a causa della crescente disoccupazione e dell’inflazione. E poi c’è una crisi politica, che non si risolve: è veramente un momento in cui è difficile prevedere come si verrà fuori da questo imbroglio politico e anche dei partiti. L’Assemblea qui è ovviamente molto attenta alla questione: noi vescovi cercheremo anche di pubblicare una nota di incoraggiamento alla gente, affinché mantenga la speranza. Soprattutto si sottolineerà anche la necessità di non perdere i grandi valori etici e democratici: dobbiamo essere attenti affinché la crisi non sia così devastante e possa invece essere – chissà – un’opportunità per migliorare e per costruire una democrazia più autentica – come dice la stessa parola – più basata sulla volontà del popolo. Ma è anche necessario che il Paese torni a lottare contro la disoccupazione, un problema colossale in questo momento, e che si affronti la questione monetaria: ovvero che si possa lottare contro l’inflazione e che la macroeconomia possa aiutare il Brasile ad andare avanti. È questa la grande preoccupazione del momento, la Chiesa è molto partecipe, e la gente vede in essa un appoggio e una speranza.

D. – Il Brasile tornerà al centro dei riflettori anche con le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Questa crisi potrà influenzare anche le Olimpiadi, così come la questione del virus Zika? Molti se lo chiedono…

R. – Sì, potrebbe, ma si spera che le Olimpiadi vadano bene e io penso che sarà così. Già in occasione dei Mondiali si era parlato molto della loro riuscita o meno e alla fine sono andati molto bene. È vero che è un momento un po’ critico per il Brasile anche a causa del virus Zika, della Dengue e della Chikungunya; però, questo è un problema in parte mondiale e credo che non avrà un peso così forte in vista delle Olimpiadi. Credo che tutto si svolgerà nella norma e bene.








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