2016-04-08 14:00:00

Noto: cerimonia del restauro della cattedrale barocca. Presente Mattarella


“La ricostruzione della cattedrale la pensiamo simbolica di una più ampia ricostruzione, che fa pensare a possibili cammini di liberazione per il nostro Sud … nella consegna della cattedrale c’è un modo di essere Stato e di essere Chiesa maturato nella nostra storia come una grande opportunità di crescita del Paese”. Con queste parole mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, ha aperto stamani, nella cittadina siciliana, la cerimonia di inaugurazione della cattedrale di San Nicolò, crollata 20 anni or sono, il 13 marzo del 1996. All’evento, che celebra il definitivo recupero del gioiello barocco, è stato invitato il Presidente della repubblica Sergio Mattarella che ha definito il recupero del luogo di culto “un segno di positiva energia che la Sicilia esprime”, “della sua capacità di riscatto nel reagire ad un disastro come quello del crollo, con una capacità di progettazione artistica e culturale straordinaria”.

I lavori di ricostruzione e il ripristino delle decorazioni interne
I lavori di ricostruzione della cattedrale di Noto hanno avuto inizio nel 2000 con maestranze locali, addestrate per l’occasione nell’utilizzo della pietra calcarea e di antiche tecnologie, all’interno di un cantiere in cui si è coniugato tradizione e innovazione. Terminato nel 2007 il restauro architettonico, una commissione nominata dal governo ha cominciato a lavorare per il ripristino delle decorazioni interne. Tra i componenti il vescovo della diocesi e il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Artisti contemporanei di fama nazionale ed internazionale hanno curato gli affreschi sulla cupola e la realizzazione delle tele ad olio destinate agli altari del transetto e delle sculture da collocare nelle nicchie delle navate laterali, rispettando lo stile della cattedrale, che il 21 gennaio del 2012 Benedetto XVI ha elevato a basilica minore. 

Grande attenzione del Sud per l'accoglienza dei migranti
​“Stato e Chiesa hanno collaborato per riconsegnare a tutti un monumento, che è al tempo stesso la cattedrale di questa chiesa netina e un elemento importante di un più ampio composito urbanistico - ha aggiunto mons. Staglianò -. Celebriamo oggi il migliore Sud che alza la testa, si mette insieme, coltiva speranza, accoglie i migranti: li accogliamo a casa nostra con il progetto 'Rifugiato a casa mia', rispondendo all’appello di Papa Francesco … Li accogliamo per generare umanità nuova nella convivialità delle differenze, della mensa comune”. 

Mons. Staglianò non ha dimenticato i problemi sociali
Il presule, infine, non ha dimenticato la realtà sociale che ha visto rinascere la cattedrale di San Nicolò: “Restano certo gravi i problemi, a iniziare da quello drammatico della disoccupazione, ma li vogliamo affrontare con quella lucidità e lungimiranza che la bellezza dei monumenti e della vita alimenta. Ritrovando nella cultura e nell’arte, non una parentesi alienante, ma la possibilità di elaborare tutto e tutto ripensare in prospettiva”. (A cura di Tiziana Campisi)








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