2016-04-05 15:52:00

La diocesi di Potenza: si' al petrolio ma rispettare le regole


Il M5S ha appena depositato in Senato la mozione di sfiducia al governo per la vicenda sul progetto Tempa Rossa che ha portato alle dimissioni della Guidi. Intanto, i Carabinieri hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per verificare le patologie presenti in regione, tra cui anche i tumori. Alessandro Guarasci ha sentito don Salvatore Dattero, direttore dell'ufficio per i problemi sociali e del lavoro della diocesi di Potenza:

R. – Sono stati falsati i dati sui rifiuti provocati dalla lavorazione del petrolio, sversati in un centro che si chiama “Tecnoparco” di Pisticci, non adatto allo smaltimento di questi rifiuti particolari. Comunque, il danno maggiore per noi è questo danno ambientale. Non so se possiamo fidarci ancora delle notizie che l’Eni ha dato recentemente, dicendo che l’ambiente è pulito, l’aria è pulita …

D. – E’ evidente, però, che in quella zona la presenza di pozzi petroliferi ha portato un po’ di benessere in più, e anche occupazione. Come si riesce a combinare, appunto, lavoro e rispetto dell’ambiente, secondo lei?

R. – L’occupazione che tanto vanno sbandierando, non c’è stata; certamente un po’ di lavoro c’è stato, ma quell’enorme quantità di persone che dicono abbia lavorato … non è così. Tant’è vero che da Viggiano, che è il centro, proprio, dove c’è il pozzo più grande, le persone partono perché lavoro non ce n’è. Secondo punto: si può coniugare lavoro, estrazione del petrolio – perché, è chiaro, non possiamo farne a meno – e rispetto dell’ambiente e della salute: rispettando le regole, sicuramente. E ovviamente non immaginando guadagni spropositati.

D. – Bisogna puntare di più sulle tipicità della Basilicata? Dunque, la valorizzazione della natura e dell’agricoltura, anche per fare decollare quella regione, oltre a uno sfruttamento “corretto” delle risorse petrolifere?

R. – Certamente. Vanno insieme lo sfruttamento delle risorse del sottosuolo con tante ricchezze che noi abbiamo: l’acqua, abbiamo la natura, abbiamo i beni archeologici, abbiamo Matera che sta attirando tantissimo … Certamente! E possono andare insieme. Pensi che dove c’è il maggior pozzo, a Villa d’Agri, c’è il Parco nazionale della Val d’Agri, insieme al Parco nazionale del Pollino: proprio per salvaguardare questa ricchezza che ci appartiene. Turismo, ambiente, acqua e anche il petrolio: possono andare insieme. Rispettando le regole.

 








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