2016-03-31 14:00:00

Pakistan: mons. Shaw tra i feriti di Lahore e il dolore delle famiglie


“In questo momento di profondo dolore e lutto, in una situazione traumatica, possiamo solo fare nostra la predicazione di Gesù dopo la Resurrezione e consolare i feriti e i sopravvissuti con le sue parole: pace a voi”. Così l’arcivescovo Sebastian Shaw racconta all’agenzia Fides le sue giornate, in cui sta prodigandosi per visitare le persone rimaste ferite nella strage di Lahore, avvenuta nel giorno di Pasqua, dove 73 persone sono rimaste uccise e oltre 300 ferite in un attentato al parco Gulshan Iqbal.

L’arcivescovo riferisce tutto lo strazio di cui è testimone 
“Abbiamo celebrato i funerali di 20 vittime lunedì scorso, in un'atmosfera di grande commozione. Ora visito i feriti presenti nel Sheikh Zaid Hospital e nel Jinnah Hospital, dove sono raccolti per le cure. Sono cristiani e musulmani, che le nostre suore e i nostri volontari curano e assistono costantemente. E' molto, molto difficile consolarli. Non ci sono parole per consolare una madre che ha i suoi bambini di 4 e 6 anni gravemente feriti, mentre suo marito e un altro figlio sono stati uccisi. Un'autentica tragedia. La speranza può venire solo da Dio”.

Una donna ha perso tutta la sua famiglia nell'attentato
​“Un’altra madre – prosegue mons. Shaw – ha perso i suoi due figli e il marito. Era venuta a Lahore dalla provincia del Sindh, per la Pasqua. Ha perso tutta la sua famiglia: tornerà a casa sola. La sua vita non è più la stessa. Come è possibile consolarla?”. “Le uniche parole possibili – osserva – sono quelle di Gesù: Pace e voi”. L’arcivescovo continuerà a visitare i feriti e a pregare. E conclude con un appello consegnato a Fides: “Abbiamo bisogno delle preghiere in modo da poter continuare la missione affidataci dal Signore Gesù risorto: restituire pace e speranza a questa gente ferita e disperata”. (P.A.)








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