Durante le festività pasquali diversi leader cristiani ugandesi hanno rivolto appelli perché sia rilasciato il leader dell’opposizione Kizza Besigye, agli arresti domiciliari dal 19 febbraio. Besigye era stato arrestato durante le elezioni che hanno visto la riconferma del Presidente Yoweri Museveni, al potere da 30 anni.
Chiesa cattolica e quella anglicana hanno chiesto la sua liberazione
“Dobbiamo lavorare per unire la popolazione del nostro Paese” ha detto mons. John
Baptist Kaggwa, vescovo di Masaka, durante la Messa di Pasqua, rivolgendo un appello
al governo perché metta fine alla detenzione domiciliare del leader del Forum for
Democratic Change (Fdc). L’arcivescovo anglicano dell’Uganda, Stanley Ntagali, sempre
nella domenica di Pasqua, ha chiesto ai fedeli di pregare “per Besigye che si trova
agli arresti domiciliari, affinché venga liberato dal governo”. Un altro vescovo anglicano,
Johnson Gakumba della Northern Uganda Diocese, ha rivolto un appello al dialogo per
risolvere la crisi politica. “Se fossi il Presidente Museveni - ha detto nel corso
della celebrazione pasquale a Gulu - parlerei con Besigye. Questo aiuterebbe la nazione
ad andare avanti”.
Besigye arrestato per impedirgli di organizzare proteste durante il voto
Secondo le autorità, Kizza Besigye è stato posto in stato di arresto preventivo per
impedirgli di organizzare proteste atte a turbare l’ordine pubblico. L’opposizione
afferma invece che con il suo arresto si è voluto impedire ai cittadini di radunarsi
per protestare per le gravi irregolarità nello svolgimento delle elezioni. (L.M.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |