2016-03-24 13:04:00

Rischio di attentati in Italia: intensificato il livello di allerta


In Italia, dopo gli attentati di Bruxelles, il sistema di allerta - elevatissimo fin prima dei fatti di Parigi - è stato intensificato. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aggiungendo che sono stati predisposti “sistemi di risposta ad ogni tipo di attentato”. Per il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, l’Italia dispone di risorse per contenere al meglio i rischi. Su questo tema Amedeo Lomonaco ha intervistato  Maurizio Calvi, presidente del Centro alti studi per la lotta al terrorismo:

R. – L’Italia, per la tradizione dei servizi di Intelligence, è nella condizione di poter realizzare una pronta e immediata difesa e, da questo punto di vista, il Paese è coperto. E’ ovvio che in uno scenario così complesso dal punto di vista internazionale, soprattutto in Europa, delle falle si possono sempre aprire. Queste falle, però, possono essere comunque viste con una lente di ingrandimento particolare, grazie all’efficienza dei servizi di Intelligence.

D. – Sperando che queste falle non si aprano, perché finora l’Italia è stata risparmiata da attacchi?

R. – Intanto, c’è una buona prevenzione e poi gli attacchi si concentrano sul cuore dell’Europa.

D. – Per l’Europa, in particolare, è necessario trovare misure comuni di sicurezza?

R. – Il problema della omogeneizzazione dei servizi, dell’informazione che deve camminare in maniera molto semplice tra Stati, è un problema irrisolto dal punto di vista istituzionale. Per cui questo è un punto debole. Senza questa condivisione di informazioni, ovviamente, sarà difficile capire come colpire queste forme di terrorismo devastanti. Non si capisce la ragione per la quale non si intuiscano alcune verità. Dal punto di vista degli scenari, oltre l’inefficienza dei servizi, c’è anche l’inefficienza di capire le strategie dei nostri nemici.








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