2016-03-23 12:42:00

Sant'Egidio, preghiera ecumenica per i martiri cristiani di oggi


In una giornata dolorosamente bagnata dal sangue degli attentati di Bruxelles, la Comunità di S.Egidio ha ricordato ieri i martiri dell’epoca contemporanea. Rappresentanti delle chiese ortodosse, evangeliche e anglicane si sono riuniti nella Basilica di Santa Maria in Trastevere a Roma in una preghiera ecumenica, presieduta dal cardinale Beniamino Stella, per i tanti cristiani che in tutto il mondo hanno dato la vita per il Vangelo. Il servizio di Michele Raviart:

Le quattro suore missionarie della carità uccise in Yemen il 4 marzo scorso nella loro casa di accoglienza per anziani e disabili. I 21 copti egiziani e i 28 etiopi decapitati lo scorso anno in Libia dai terroristi dello Stato Islamico.  Religiosi assassinati in Brasile, Colombia, Venezuela, Messico. In tutto il mondo aumenta il numero di cristiani uccisi per la loro fede, come spiega il cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione per il clero:

“Purtroppo, è una grande famiglia perché c’è stata una crescita esponenziale di martiri, soprattutto in Medio Oriente e in America Latina. È la storia della Chiesa in tutti i secoli, ma specialmente in questo tempo che, come ha detto il Papa, è un ‘tempo di martiri’. Una bella famiglia che dobbiamo ricordare, che dobbiamo benedire, e alla quale ci dobbiamo ispirare”.

Un appello è stato lanciato per la liberazione di padre Paolo Dall’Oglio e dei vescovi e dei religiosi rapiti in Siria, così come per la pace nella città di Aleppo “patria di tanti cristiani”. Di fronte a quella che è stata definita “l’irresponsabile ignavia della comunità internazionale”, è stato ricordato il sangue dei martiri cristiani e delle vittime musulmane di guerra e terrorismo per convincere l’Europa all’accoglienza e al soccorso dei profughi. Una preghiera ancora più significativa nel giorno degli attentati di Bruxelles. Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di S.Egidio:

“Tutto questo ci mostra un mondo in cui purtroppo la logica della violenza, del terrore è ancora troppo forte - ed è una logica vile, che colpisce gli inermi, gente innocente - e che nel caso dei cristiani colpisce persone come le povere suore uccise in Yemen, che sono lì soltanto per dedicarsi con amore agli altri. È la mitezza dei cristiani che fa paura ed è questa mitezza che noi vogliamo riproporre come grande balsamo per curare le ferite del mondo”.

Nella Settimana Santa, il cardinale Stella ha celebrato il destino dei martiri, "non eroi che si ammirano da lontano, ma esempi da imitare". Il loro è il destino di Cristo, di “vita che si manifesta con la morte”:

“Il cristiano è sempre sale della terra e luce del mondo. E tutto questo disturba, perturba, dà profondamente fastidio. C’è chi osa alzare la spada contro questi testimoni della fede. Ma non è in nome di Dio che si può uccidere. In nome della religione, in nome di Dio si può solo accogliere, si può solo benedire, si può solo vivere insieme. Ecco, Dio ci invita all’accoglienza, alla fraternità, alla solidarietà. Questo è il messaggio eterno del nostro Dio di Misericordia”.








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