2016-03-22 15:08:00

Il Benin conferma la sua democrazia con il voto a Patrice Talon


E’ Patrice Talon il nuovo presidente del Benin, uscito vittorioso dalle presidenziali di domenica scorsa con oltre il 65% dei voti. Il premier Zinsou, suo avversario, ha telefonato al vincitore congratulandosi con lui, ma anche per garantire il suo contributo alla transizione del potere con il presidente uscente Boni Yayi. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

L’uomo nuovo del Benin ha 57 anni ed è noto come il ‘re del cotone’: Patrice Talon, uomo d’affari che ha vinto a mani basse il secondo turno delle presidenziali in un Paese ritenuto un bastione della democrazia elettorale in Africa. Talon succede a Boni Yayi, che ha completato due mandati, e alle urne ha sconfitto il premier Lionel Zinsou. Il commento di Enrico Casale, della rivista Africa dei Padri Bianchi:

R. – La vittoria di Patrice Talon in Benin è un segno positivo non solo per quel Paese, ma per l’Africa tutta, perché dimostra che i sistemi democratici piano piano, lentamente, si stanno affermando nel continente. E’ un segno positivo perché non solo si sono tenute elezioni libere, serene nel loro svolgimento, ma perché al potere si è verificata anche un’alternanza e questo proprio in coincidenza con altre crisi, penso, per esempio, al Burundi ma in modo anche meno traumatico alla Repubblica del Congo o all’Uganda, dove i presidenti magari accettano, le elezioni, ma tendono a forzarle per ricandidarsi e per rimanere al potere. Quindi, quello del Benin, è un segnale positivo.

D. – In questo senso c'è anche la decisione, annunciata da Talon, di avviare una riforma costituzionale che prima di tutto ridistribuisca il potere che finora era concentrato solo nelle mani del presidente. Credo inoltre che voglia sopprimere la possibilità di un secondo mandato presidenziale, perché lui stesso ha detto che, alla scadenza dei canonici cinque anni, non si ripresenterà…

R. – Sì. Questa tendenza si sta lentamente affermando, in Africa. Voglio dire che in altri Paesi è stato posto il limite dei due mandati, ma spesso e volentieri questo limite è stato superato. In alcuni Paesi, come appunto il Benin, ma penso anche al Senegal o al Ghana, queste tendenze si stanno affermando e si stanno consolidando e quindi rafforzano il processo democratico nel continente.

D. – Abbiamo detto che il Benin è un Paese da considerarsi un importante esempio di democrazia nel continente africano. Sottolineiamo anche il fatto che c’è libertà di pensiero, libertà di stampa. Quali sono i problemi che però il Benin, pure in questo stato di grazia, dal punto di vista delle libertà civili, vive oggi?

R. – Il Benin è ancora un Paese molto povero. Talon dovrà affrontare problemi veramente grandi: la disoccupazione, la corruzione, molto diffusa in tutto il Paese, soprattutto nella classe politica, ma anche una sanità che riguardi tutta la popolazione e un’educazione che, non solo permetta di uscire dall’analfabetismo, ma che aiuti anche il Paese a svilupparsi.








All the contents on this site are copyrighted ©.