2016-03-19 11:15:00

Il commento di don Gianvito Sanfilippo al Vangelo della Domenica


Nella Domenica delle Palme, la liturgia ci propone il racconto della Passione del Signore secondo il Vangelo di Luca, che si apre con queste parole: “Quando venne l’ora, Gesù prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro”:

«Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio».  

Sulla Domenica della Passione del Signore ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

Siamo giunti al culmine della Rivelazione del volto del Padre misericordioso, la settimana in cui si compiono i misteri della nostra salvezza. La Chiesa intera è chiamata a contemplare, a rivivere la Passione di Nostro Signore perché susciti in ogni fedele l’amore e la gratitudine per Lui e si operi la nostra salvezza nella Notte delle notti, la sua Pasqua. Egli non tenne conto della sua dignità divina, ma ci amò fino in fondo salendo a Gerusalemme, entrando mite nella città santa e accettando, con benevolenza, le contraddizioni del suo popolo che lo accoglie festante, capace però, nel volgere di poche ore, di tradirlo e condannarlo a morte. Sommo Sacerdote della nostra redenzione preparerà i suoi discepoli nell’intimità di quella Cena che prefigura e attua la sua Morte e Risurrezione, unico sacrificio vero e banchetto che nutrirà d’amore le generazioni cristiane. Nel colmo della sua angoscia cercherà inutilmente il conforto dei suoi amici ed invocherà  nella solitudine che il Padre allontani il terrore di ciò che l’attende, ma consegnerà per noi il dorso ai flagellatori, le guance a chi gli strapperà la barba, il volto agli insulti e agli sputi. Riposerà solamente reclinando il capo sulla croce, talamo nuziale sul quale si donerà totalmente alla sua sposa: l’umanità.








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