2016-03-18 08:06:00

Negoziati Siria: ancora distanza fra parti. Usa accusano Is di genocidio


Sei mesi circa, ma non di più. Tanto dureranno i colloqui di pace sulla Siria entrati nel vivo a Ginevra da lunedì scorso. A confermarlo in conferenza stampa ieri l’inviato Onu per la crisi, Staffan de Mistura, secondo cui le parti, pur concordi sull’integrità territoriale da garantire al Paese, restano tuttora su posizioni distanti. La tregua intanto regge, anche se Washington muove nuove pesanti accuse all’Is. Il servizio di Gabriella Ceraso

Tra le delegazioni al tavolo a Ginevra - al quinto giorno di colloqui- continuano ad esserci diversita' di vedute significative. "La distanza e' grande", afferma l'inviato Onu de Mistura, dopo l’incontro definito sostanzioso, ieri, con l'Alto Comitato che riunisce le opposizioni al regime di Damasco. Ci sono però anche aree di “condivisione": per esempio, ammette il diplomatico, nessuno parla di federalismo, bensì di integrità territoriale da garantire nonostante il maggiore partito curdo siriano abbia proclamato una federazione autonoma nel nord del Paese. "Illegittima" e "inaccettabile" la bolla proprio il Comitato che ieri ha presentato a de Mistura il suo piano sulla futura transizione. Si lavora in queste ore anche al capitolo prigionieri: il regime ne detiene molti di più delle fazioni ribelli, ammette l'Onu, che spinge ora su Washington e Mosca perché arrivino ad un preciso piano di scambi. Intanto sul terreno gli ultimi tre giorni fanno ben sperare sulla tregua, ammette il diplomatico Onu, ma a preoccupare sono le ammissioni degli Stati Uniti: cedendo alle pressioni di Ong e Congresso, l’amministrazione Obama ha, per la prima volta ufficialmente, riconosciuto l’Is come autore di crimini contro l’umanità e di pulizia etnica a danno delle minoranze: nessun obbligo certo a fare di più ma non c’è dubbio che la dichiarazione aumenti la pressione sulla Casa Bianca per un intervento militare più significativo.








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