2016-03-18 12:14:00

Card. Scherer: brasiliani hanno bisogno di istituzioni credibili


La Camera dei deputati del Brasile ha avviato la procedura per la richiesta di impeachment della presidente Dilma Rousseff. La decisione è stata presa nel giorno della sospensione, da parte di un giudice federale di Brasilia, della nomina dell'ex presidente Lula a ministro della Casa civile, accogliendo una denuncia in cui si ipotizza che la nomina sia avvenuta per ostacolare le indagini su Lula, indagato per corruzione. Sulla crisi politica in Brasile, Silvonei Protz ha intervistato il cardinale arcivescovo di San Paolo, Odilo Pedro Scherer:

R. – In Brasile viviamo una situazione politica particolare che non si vedeva da un po’ di anni. C’è una crisi politica che si trascina da un anno e mezzo che è diventata poi motivo di una grave crisi economica che ha portato conseguenze sui ceti più deboli della società. In questo momento questa crisi ha fatto un nuovo passo, perché l’ex presidente Lula è stato nominato ministro della Casa civile, più o meno segretario di governo della presidente Dilma Rousseff. Il problema è che la nomina di Lula a questa carica è stata interpretata soprattutto come un artificio perché l’ex presidente, che è indagato per diverse accuse di corruzione, potesse scappare un po’ dai rigori delle investigazioni e della giustizia; questo ha causato una sorta di rivolta in molti brasiliani che hanno manifestato e che continuano a manifestare. Sicuramente quello che ci fa stare più sereni è che le istituzioni democratiche reggono e finora hanno attraversato abbastanza bene tutta questa crisi; adesso anche nel punto più acuto della crisi, le istituzioni democratiche e i poteri costituzionali reggono.

D. - Come segue la Chiesa in Brasile questo momento?

R. - Noi seguiamo la situazione. Cerchiamo di stare sereni e portiamo la serenità tra la gente. Sono momenti della vita pubblica che si devono affrontare con prudenza, con serenità, ma anche con verità. Se si vuol fare qualche passo in avanti nella credibilità della classe politica, nell’esercizio dell’azione politica, bisogna andare avanti, quindi fare chiarezza, dare autonomia ai poteri dello Stato, rispettare la legge, affinché ognuno sia anche responsabile davanti alla legge e non ci siano privilegi. In questo senso la Chiesa cerca di stare serena, ma, certo, noi stiamo anche dalla parte di coloro che chiedono meno corruzione, più giustizia sociale, più chiarezza nel governo, più decisioni e più rispetto alle istituzioni.








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