2016-03-17 07:54:00

Oggi il Consiglio Europeo: si decide accordo con la Turchia


Si aprirà oggi pomeriggio la riunione del Consiglio Europeo che avrà come tema principale l’accordo con la Turchia, rappresentata dal primo ministro Davutoglu, che però arriverà a Bruxelles solo domani. Dopo la dichiarazione d’intesa sui principi guida con cui i 28 si erano lasciati il 7 marzo, c’è attesa in particolare per le decisioni che verranno prese sul tema immigrazione. Sentiamo Roberta Barbi:  

Il lavoro da fare è ancora tanto: questa la consapevolezza con cui si apre oggi il summit del Consiglio Europeo che mira a raggiungere un accordo con la Turchia in tema d’immigrazione, ma non solo. Sul tavolo, infatti, anche la liberalizzazione dei visti che Ankara vorrebbe accelerare e l’apertura di 5 nuovi capitoli di adesione all’Unione, a cui Cipro in particolare si oppone fermamente. Perplessità sono state avanzate anche da Francia e Spagna, mentre Germania e Olanda sono tra i fautori della proposta sulla quale era stato raggiunto un accordo di principio il 7 marzo scorso e dalla quale si partirà. Inevitabilmente è l’emergenza immigrazione il tema su cui restano puntati i riflettori, con i nuovi dati pubblicati ieri dall’Alto Commissariato dell’Onu per i rifugiati: oltre un milione e 200mila persone dal primo gennaio 2015 ad oggi sono arrivate in Grecia passando per la Turchia e sono per lo più siriani, iracheni e afghani. E mentre si riapre ufficialmente la rotta del Mediterraneo, con quasi 1500 migranti tratti in salvo nella sola giornata di ieri nelle acque di fronte alla Libia e altri 616 arrivati a Pozzallo a bordo della nave tedesca Frankfurt, resta chiusa la rotta balcanica e contemporaneamente si lavora per evitare l’apertura di quella che attraverso l’Albania porterebbe in Puglia le migliaia di migranti bloccati tra Grecia e Macedonia. Proprio qui sorge il campo profughi di Idomeni, che versa in condizioni sempre più drammatiche, come racconta alla collega Maria Laura Serpico il portavoce di Save the Children Italia, Michele Prosperi, alla vigilia dell’apertura del vertice europeo:

“Chiediamo che l’Europa dia una risposta adeguata alla vulnerabilità estrema di queste famiglie, di queste persone che sono in gran parte sfuggite ai conflitti - la maggior parte dalla Siria, ma anche dall’Iran e dall’Afghanistan - soprattutto privilegiando i più vulnerabili con le riunificazioni familiari e anche, per quanto riguarda il governo greco, migliorare le condizioni del campo di Idomeni, che ormai sono assolutamente inaccettabili”.








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