Fedeli cristiani, cattolici e anglicani, hanno ricordato con delle celebrazioni liturgiche il primo anniversario degli attacchi contro due chiese nel quartiere di Youhanabad, a Lahore, che il 15 marzo del 2015 fecero oltre 80 vittime e 17 feriti. Sia nella chiesa cattolica che nella chiesa anglicana, colpite dagli attentati - riporta l'agenzia Fides - si sono tenute sante Messe e veglie di preghiera per la pace.
A Youhanabad l'atmosfera resta ancora tesa
Subito dopo gli attentati kamikaze, i cristiani, scossi e irati, hanno linciato due
musulmani, presunti complici dei terroristi. Il governo del Punjab iniziò un'operazione
contro i residenti di Youhanabad, arrestando più di 120 giovani, accusati di aver
partecipato al linciaggio. Oggi a Youhanabad l'atmosfera resta tesa e le persone hanno
paura di parlare dell'incidente. Oltre 50 famiglie cristiane ancora attendono di conoscere
il destino dei loro parenti, sotto processo per l'omicidio dei due uomini.
I fedeli riuniti per pregare per la pace
Samran Paul, cattolico residente di Youhanabad, dice a Fides: “Tutto è cambiato per
noi. Youhanabad una volta era un simbolo per i cristiani di Lahore. Ora si avvertono
paura e incertezza”. “E’ incoraggiante vedere che ci siamo riuniti per pregare per
la pace e che tutti noi desideriamo vivere insieme come una famiglia. Vorrei rivedere
la Youhanabad di un tempo, culla e orgoglio per i cristiani di Lahore”. Amir Masih
dalla Chiesa anglicana ha rimarcato: “E’ passato un anno, ma le ferite sono ancora
aperte. Oggi ci siamo riuniti per pregare per la pace, chiediamo a Dio di donarci
di vivere con gioia e pace nel nostro quartiere”.
I cristiani non hanno trasformato gli attentati in una questione settaria
Durante la cerimonia liturgica, mons. Shah ha pregato insieme ai fedeli per i 42
cristiani ancora detenuti in carcere in seguito al linciaggio di due sospetti terroristi.
Ameer ul Azeem, segretario per l’informazione del Jamaat-e-Islami, uno dei maggiori
partiti islamici del Pakistan, ha chiesto ai cristiani locali di “mostrare più tolleranza”.
“I disordini e il danneggiamento delle stazioni dei bus è sbagliato – ha detto all'agenzia
AsiaNews –. I terroristi hanno preso di mira moschee, chiese, cinema e mercati. Il
terrorismo è in declino, ma i suoi effetti si vedranno ancora a lungo”. Infine il
leader islamico ha affermato: “Si deve riconoscere ai cristiani il merito di non aver
trasformato gli attentati in una questione settaria”. (X.W.-P.A.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |