“Come Pastori, non possiamo rimanere fermi e guardare in faccia la contrazione degli standard o la mancanza di servizi pubblici, la crescita del distacco tra ricchi e poveri, la mancanza di disciplina fiscale e le priorità mal riposte in questi tempi difficili che richiedono misure severe” affermano i vescovi del Malawi nella loro Dichiarazione pastorale intitolata “Mercy of God as Path of Hope” (“La Misericordia di Dio come via della speranza”).
Molte carenze in campo economico e sociale
Il documento - riferisce l'agenzia Fides - riconosce alcuni sviluppi positivi nella
vita sociale del Paese (buona partecipazione alle elezioni del 2014; pronta risposta
all’emergenza causata dalle inondazioni; riforme politiche, ecc..) ma sottolinea che
ancora molta strada rimane da fare nel campo economico e sociale. Particolarmente
preoccupante, secondo i vescovi, è la riduzione dei servizi sanitari: “Le tristi e
disumanizzanti condizioni degli ospedali pubblici sono inaccettabili”. Tra l’altro
i vescovi denunciano la mancanza, in tutto il Malawi, di un ospedale pubblico attrezzato
per la mammografia, costringendo le donne a recarsi in costose strutture private per
effettuare la diagnosi mammaria.
Crisi alimentare e carenza di mais
Nonostante la pronta risposta alle alluvioni, 2,8 milioni di malawiani soffrono gravi
carenze alimentari e sono a rischio di morte per inedia. “La gente passa ormai la
maggior parte del suo tempo a fare la coda per acquistare il mais nei mercati calmierati,
un fatto che li rende meno produttivi nei campi o nei loro posti di lavoro. Questo
può preludere ad un’altra crisi alimentare nei prossimi mesi. Siamo pure preoccupati
per il fatto che le donne dormono con i figli di fronte ai mercati nella speranza
di potere comprare il mais il giorno dopo. Troviamo questo fatto disumano e inaccettabile”
scrivono i vescovi.
La povertà favorisce l'insicurezza e attacca la famiglia
Il documento denuncia che nel contesto di povertà del Malawi, si condizionino la concessione
di aiuti esterni alla liberalizzazione dell’aborto e del matrimonio omosessuale. La
povertà contribuisce inoltre ad aumentare il tasso di delitti e l’insicurezza nella
quale vive la popolazione, mentre “elementi di regionalismo e tribalismo lentamente
si fanno strada nella società”. I vescovi lanciano un appello all’unità del Paese
e ricordano che queste tendenze possono essere affrontate con politiche “che assicurino
che ogni settore della società sia incluso”. (L.M.)
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