2016-03-14 14:00:00

Vescovi Venezuela chiedono risposte sul massacro di Tumeremo


La Commissione Giustizia e pace della Conferenza episcopale venezuelana, in un comunicato, ha esortato il governo ad avviare delle indagini imparziali ed esaustive sul caso dei 28 minatori “scomparsi”, lo scorso  4 marzo dal comprensorio di Tumeremo, nello stato Bolivar, nel sudest del Venezuela. L’episcopato manifesta sostegno e vicinanza al vescovo di Ciudad Guyana, mons. Mariano Parra Sandoval “che ha ascoltato i racconti e le preoccupazioni dei familiari dei minatori” ormai certi di trovare solo le spoglie dei loro cari. “Alziamo la voce per esigere verità e giustizia” si legge nella nota dei vescovi, nella quale affermano che si tratta ancora una volta “dell’onda di violenza e di crimini che prolifera nel Paese e che coinvolge ogni attività umana ed economica”.

Diritto alla verità e alla giustizia
La conferenza episcopale denuncia la mancanza di una risposta concreta e del dovuto rispetto per il dolore dei familiari dei minatori da parte delle autorità. La regione di Tumeremo è ricca di risorse auree, settore in cui l’attività mineraria illecita è abbastanza estesa e spesso controllata da bande criminali e mafie locali, senza che lo Stato intervenga. Perciò, la nota dei vescovi critica “la condotta mostrata dai funzionari dello Stato di voler deviare le denunce additando le persone scomparse come ipoteticamente coinvolte in attività illecite”. Inoltre, il comunicato ricorda che costituzionalmente sono garantiti i diritti alla libertà di manifestare pacificamente e alla liberta d’informazione e di espressione; per cui i vescovi condannano “le azioni degli organismi dello Stato che mirano a reprimere e censurare le denunce e le proteste suscitate per la scomparsa di queste persone”.

Indagini esaustive e sanzioni ai colpevoli
“Esortiamo le autorità a investigare immediatamente sugli avvenimenti, in modo esaustivo e imparziale” indipendentemente dalle conseguenze che ne deriveranno, si legge nel comunicato che chiede verità e sanzioni per i colpevoli, come previsto nella Convenzione interamericana sulle Sparizioni forzate di persone. Alle forze politiche, la Chiesa chiede di “evitare dichiarazioni che stigmatizzino o incolpino le vittime ed i loro familiari, con il pretesto di una loro presunta partecipazione ad attività illecite, in quanto lo Stato non può esimersi dall’obbligo di garantire la vita e l’integrità fisica” di tutti i cittadini. Dunque, i vescovi ribadiscono che le autorità devono garantire la dovuta protezione a tutti i familiari ed ai testimoni degli avvenimenti. Il comunicato esorta anche il potere pubblico nazionale a creare una Commissione della verità, invitando i cittadini ed i fedeli ad “accompagnare il monitoraggio di questa denuncia fino al totale chiarimento della faccenda e della risposta soddisfacente dello Stato”. Infine, la nota esprime vicinanza e solidarietà a “familiari e compagni dei 28 minatori scomparsi”.

Un  massacro senza volto
​Le proteste dei familiari delle vittime, iniziate all’indomani della scomparsa, sono state interrotte, giovedì scorso, da un intervento militare. I manifestanti avevano chiuso la strada di ingresso al comprensorio per chiedere la consegna dei cadaveri dei minatori ipoteticamente assassinati da un gruppo armato che controlla l’estrazione illegale d’oro in quella zona.  Il vescovo locale, mons. Parra Sandoval, ha dichiarato che “purtroppo le autorità civili e militari non godono della fiducia del cittadini perché ritengono che ci siano interessi delle autorità all’interno del controllo illegale delle miniere”. Mons. Parra ha ribadito che la sicurezza nei paesi della zona è in mano ai gruppi armati “parapolizieschi” già da svariati anni. “I colpevoli - ha detto il presule - non sono solo i delinquenti, ma le autorità che hanno permesso e favorito la crescita di questi gruppi criminali”. Infine, il vescovo ha chiesto di trovare e di consegnare i corpi dei minatori trucidati alle loro famiglie, per dare "una cristiana sepoltura a ciascuno", anche se questo non restituirà loro la vita. (A cura di Alina Tufani)








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