2016-03-13 14:30:00

Vescovi Capo Verde: al voto per libertà religiosa e famiglia


Lavorare per il bene comune, tutelare la libertà religiosa, promuovere la vita e la famiglia: sono queste le linee-guida che i vescovi di Capo Verde indicano nella loro  nota pastorale diffusa in vista delle prossime elezioni. Domenica 20 marzo, infatti, il Paese è chiamato alle urne per le votazioni legislative, un appuntamento – scrivono i presuli – che evidenzia il “diritto-dovere del cristiano di esercitare il voto in modo libero, consapevole ed autonomo, tenendo conto della Dottrina sociale della Chiesa, della responsabilità collettiva nei confronti del bene comune” e “dei diritti della persona umana”.

Votare per promuovere bene comune e costruire società più giusta
Di qui, il richiamo dei presuli capoverdiani affinché non si verifichi la compravendita di voti, insieme all’esortazione a “denunciare vigorosamente presso le autorità competenti ogni tentativo di manipolazione elettorale”. Il prossimo 20 marzo, dunque, si dovrà “votare con una coscienza morale e sociale ben formata”, capace di discernere, in modo completo ed approfondito, i vari candidati, così da prediligere coloro che “servono lo Stato ed il bene comune, e non gli opportunisti in cerca di vantaggi personali, a detrimento del popolo”. Il tutto con l’obiettivo di “edificare una società più giusta, democratica e fraterna”. “I cristiani hanno l’obbligo morale e civile di votare per promuovere il bene comune – ribadiscono nuovamente i vescovi – Per questo, non votare può ritenersi una grave mancanza civica”.

Rispettare le differenze, l’altro non è un nemico da abbattere
Altro punto essenziale della nota pastorale riguarda “il rispetto delle differenze”: in uno “spirito democratico”, infatti, i vescovi esortano ad “accettare il pluralismo di idee e di programmi” politici, senza considerare “un nemico da abbattere” chi la pensa diversamente, perché “l’unità deve prevalere sul conflitto”. In quest’ottica, l’auspicio è che “la campagna elettorale sia contrassegnata da comportamenti etici e da discorsi di alto livello” e che il diritto di voto sia “un esercizio di responsabilità”. Al contempo, i politici vengono esortati a “promuovere la giustizia sociale, intervenendo per evitare situazioni di esclusione”.

Tutelare lavoro dignitoso e libertà religiosa, fondamentali per pace sociale
Centrale, inoltre, il richiamo al lavoro dignitoso, poiché esso “costituisce uno dei principali fattori con cui la maggioranza delle persone supplisce alle proprie necessità basilari e permette la piena integrazione sociale” di ciascuno. In particolare, poi, i presuli capoverdiani si soffermano sulla libertà religiosa, definito “un tema sensibile e fondamentale per l’affermazione dei diritti umani e della pace sociale”. Allo stesso livello di importanza i vescovi pongono la promozione della vita e della famiglia, chiedendo alla politica di difendere “il diritto inalienabile alla vita ed alla dignità della persona umana dal concepimento e fino alla morte naturale” e di tutelare “il valore della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna”.

Promuovere economia sostenibile, cura del Creato e giustizia di qualità
Non solo: la Chiesa di Capo Verde auspica anche “progetti politico-sociali che difendano la qualità dell’ambiente e dell’ecosistema”, perché “la salvaguardia della Casa Comune è un imperativo sociale per garantire una terra salubre alle generazioni future e proteggere i più deboli”. Ulteriori punti della nota pastorale riguardano “la promozione di un’economia sostenibile e solidale”, socialmente forte, incentrata sull’uomo ed attenta ai più poveri; l’attuazione di una giustizia “veloce e di qualità”, “condizione fondamentale per un’autentica pace sociale”; “l’attenzione all’educazione, diritto basilare per lo sviluppo della persona”; l’impegno per “una cultura umanistica e per una politica totalmente orientata alla dignità all’essere umano”.

Appello alla partecipazione: astensionismo impedisce sviluppo democratico
Il documento si conclude, quindi, con un forte appello a votare, perché “chi deliberatamente non si reca alle urne – spiegano i vescovi – perde l’opportunità di collaborare alla promozione ed allo sviluppo della democrazia nel Paese”. (A cura di Isabella Piro)








All the contents on this site are copyrighted ©.