Hanno risposto in massa i fedeli cristiani del Pakistan all’appello lanciato dalla Chiesa cattolica locale che ha chiesto di pregare per Asia Bibi, la donna cristiana rinchiusa da sette anni in carcere con l’accusa di blasfemia. I momenti di preghiera si sono tenuti il 9 marzo a Rawalpindi, Jhelum, Lahore e Sialkot. Arrestata il 19 giugno 2009 e condannata a morte in primo grado nel novembre 2010, Asia Bibi è da allora sottoposta a regime di isolamento per motivi di sicurezza.
Promuovere la pace e la tolleranza
Inoltre, dopo che la Corte suprema del Pakistan ha deciso di giustiziare, lo scorso
29 febbraio, Mumtaz Qadri, l’assassino di Salman Taseer, governatore del Punjab che
aveva difeso Asia Bibi, nel Paese si sono moltiplicate le proteste da parte di estremisti
musulmani che chiedono l’impiccagione della donna cristiana. “Digiuniamo e preghiamo
per Asia Bibi – ha detto all'agenzia AsiaNews padre Arshed John, sacerdote di Jhelum,
partecipando al momento di preghiera - Preghiamo per tutti coloro che sono in carcere,
preghiamo per la loro sicurezza e per la loro liberazione. E preghiamo anche affinché
la tolleranza e la pace prevalgano nel nostro Paese”.
Commemorare attacco del 2013 contro quartiere cristiano a Lahore
La giornata di preghiera indetta dalla Chiesa pakistana, ha aggiunto poi padre John,
ha avuto anche un altro scopo, ovvero quello di commemorare il terzo anniversario
dell’attacco contro il quartiere cristiano di Joseph Colony, vicino Lahore, avvenuto
il 9 marzo 2013. Tre anni fa, infatti, un devastante incendio distrusse decine di
abitazioni cristiane, lasciando centinaia di famiglie senza casa. A scatenare la violenza,
era stata l’accusa di blasfemia nei confronti di un cristiano residente proprio a
Joseph Colony. (I.P.)
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