La cultura in cui sono cresciuti i cristiani in Oriente “è senza dubbio diversa da quella che trovano in Occidente. Questa differenza si nota nella difficoltà che i profughi trovano a integrarsi nelle società occidentali”. Tenendo conto di questo, conviene che i battezzati orientali spinti a emigrare nei Paesi occidentali, custodiscano la propria identità di cristiani d'Oriente, evitando che essa sia dissipata nell'impatto con la cultura occidentale. Sono questi alcuni suggerimenti eloquenti contenuti nella Lettera enciclica rivolta ai fedeli dal Patriarca Mar Ignatius Aprhrem II, primate della Chiesa siro-ortodossa, in occasione dell'inizio della Quaresima.
Evitare di essere contagiati dalla cultura atea e laica dell'Occidente
“Noi” insiste il Patriarca siro-ortodosso nel testo ripreso dall'agenzia Fides “abbiamo
anche bisogno di lavorare su come conciliare molti aspetti della nostra cultura con
quella della società occidentale, senza essere contagiati dall’ateismo e dal laicismo
occidentale, che possono entrare in conflitto con i nostri valori cristiani”.
Il Patriarca condanna le chiusure xenofobe e demagogiche contro i migranti
Nell'enciclica patriarcale, Mar Ignatius I Aphrem II esamina con acutezza i meccanismi
di chiusura e le reazioni demagogiche con tinte xenofobe che stanno prevalendo in
vari Paesi occidentali davanti all'emergenza globale dei flussi migratori. Funzionari
e leader politici – avverte il Patriarca - hanno messo mano a “leggi e vincoli per
organizzare e controllare l'emigrazione. Essi lo fanno perché l'emigrazione è diventata
uno strumento per esercitare pressione sui Paesi che ricevono gli immigrati. Alcuni
rifugiati stanno creando problemi ai Paesi che li ospitano, e questo viene usato per
alimentare l'estremismo etnico e un crescente senso di fanatismo nazionale. Alcuni
puntano a politicizzare la questione e a trasformarla in uno strumento di pressione
sui Paesi, dimenticando il carattere umanitario di questo problema e la necessità
di affrontare i rifugiati e gli immigrati come persone bisognose di aiuto, di accoglienza
e di attenzione”.
Patriarca denuncia persecuzioni religiose nei campi profughi in Europa
Nella sua Lettera enciclica, il Patriarca siro-ortodosso denuncia anche “maltrattamenti
e discriminazioni” subiti dai profughi, e dichiara anche di essere a conoscenza di
“casi di persecuzione basata sulle differenze religiose all'interno dei campi profughi
in Europa”. (G.V.)
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