2016-03-10 20:04:00

Tecnici italiani: morti in una sparatoria, non in un'esecuzione


Salvatore Failla e Sergio Piano sono morti non in un'esecuzione ma in un conflitto a fuoco, e, contrariamente a quanto detto nei giorni scorsi, non presentano colpi alla nuca. E' una delle circostanze emerse dalla loro autopsia effettuata dai medici italiani subito dopo il rientro la notte scorsa a Roma delle salme dei due tecnici italiani. Domani pomeriggio a Cagliari i funerali di Piano. Servizio di Giampiero Guadagni:

I risultati dell'autopsia effettuata in Italia sembrano dunque coincidere con quella svolta in Libia. Salvatore Failla e Sergio Piano sono stati uccisi da alcune raffiche di mitra. Non ci sono colpi che indicano l'esecuzione a freddo dei prigionieri, al contrario di quanto detto inizialmente dalle autorità libiche. Le diverse schegge ritrovate sui cadaveri sono compatibili con lo scontro a fuoco nel quale sono verosimilmente rimasti uccisi anche i carcerieri dei due tecnici italiani, assaliti dai miliziani di Sabrata lo scorso 2 marzo. L'autopsia svolta a Tripoli ha fatto scattare l'ira dei familiari e degli avvocati di Failla e Piano, che parlano di macelleria che rende impossibile ricostruire la dinamica dei fatti.  Intanto emergono altre informazioni sul sequestro. Filippo Calcagno, uno dei due ostaggi italiani sopravvissuti, esclude che fra i sequestratori ci fosse qualcuno che parlava italiano, come detto invece ieri dalla vedova di Failla che nel corso di una conferenza stampa ha anche fatto ascoltare la registrazione dell'ultimo appello del marito.








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