Combattere il razzismo “costruendo e sviluppando relazioni di uguaglianza, dignità e rispetto reciproco”: lo scrive la Conferenza episcopale del Sudafrica (Sacbc) in una lettera a firma del suo presidente, l’arcivescovo Stephen Brislin, ed intitolata “Appello a superare il razzismo”. “Abbiamo bisogno – sottolineano i presuli – di dialogare chiaramente per affrontare in modo adeguato e serio le divisioni razziali nel nostro Paese”. “Un dialogo razionale e rispettoso – ribadiscono – è infatti necessario per essere pronti a ricevere la guarigione di Dio”.
Risolvere disuguaglianze economiche e sociali derivanti dal razzismo
Ricordando, quindi, il lungo percorso del Sudafrica per la conquista di “libertà democratica
e diritti”, la Sacbc evidenzia l’importanza di affrontare “le questioni derivanti
dal trauma sociale” vissuto dal Paese “in secoli di colonialismo e decenni di violenza
perpetrata dall’apartheid”, invitando poi tutti i fedeli al dialogo ed alla collaborazione
reciproca. Al contempo, i vescovi chiedono che vengano risolte, “con urgenza, le disuguaglianze
economiche presenti nella società a causa di leggi e pratiche discriminatorie razziali
del passato”, così da “fugare timori infondati e promuovere la giustizia”.
La Chiesa riconosce le proprie responsabilità
Nell’ambito del Giubileo straordinario della misericordia, inoltre, la Chiesa sudafricana
non tralascia le proprie responsabilità: “Ci impegniamo – scrivono i vescovi – ad
un dialogo credibile e completo sul razzismo, il che significa anche riconoscere la
presenza di atteggiamenti razziali all’interno della Chiesa, sia prima che durante
il periodo dell’apartheid, sia in questi anni di democrazia”. “In umiltà – ribadisce
la Sacbc – noi, in quanto Pastori, ci prostriamo davanti a Dio ed a tutti coloro che
hanno sofferto, chiedendo perdono per la complicità che la Chiesa ha avuto, nella
storia, con il razzismo”. Implorando, quindi, la misericordia di Dio, i presuli si
appellano “a tutti i fedeli ed a tutti gli uomini di buona volontà affinché si faccia
il possibile per affrontare il problema del razzismo nella società e nella Chiesa”.
Conoscere ed apprezzare di più le diversità etniche e culturali
A tal fine, scrive la Sacbc, verranno avviati “gruppi di riflessione nella diocesi
e nelle parrocchie, così da coinvolgere tutti i fedeli” nell’analisi del problema.
Non solo: la Chiesa sudafricana incoraggia a promuovere la conoscenza delle diversità
culturali espresse anche a livello liturgico e pastorale: “L’esperienza del Vangelo
– spiegano i vescovi – ci chiede di gioire davanti alla diversità delle razze, di
apprezzarla in modo più entusiasta e di diventare culturalmente più inclusivi”, perché
“il corpo di Cristo si arricchisce attraverso i contributi sociali, culturali ed economici
di ogni gruppo etnico”. Di qui, l’invito a diventare vera comunità di fede, in unità
con il corpo di Cristo.
Ogni parrocchia lanci una campagna contro il razzismo
Inoltre, nella prospettiva di costruire “un Sudafrica libero dal razzismo”, i vescovi
esortano i fedeli a “vivere una vita degna del Vangelo”, evitando di “amare solo chi
è uguale a noi”. Per questo, viene ribadita l’importanza di un “dialogo franco ed
onesto” con tutti e si esorta ad accostarsi al Sacramento della riconciliazione. “In
questo Anno giubilare – concludono i vescovi – chiediamo a tutti i parroci ed a tutti
i parrocchiani di impegnarsi in una campagna di superamento del razzismo, promuovendo
la preghiera in famiglia, oppure una Giornata di digiuno e preghiera, o ancora lavorando
insieme ad organizzazioni che si adoperano per l’eliminazione delle discriminazioni
razziali”. “Il Signore – si legge nelle ultime righe della lettera pastorale – conceda
la pace, la guarigione e la riconciliazione alla nostra nazione”. (A cura
di Isabella Piro)
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