2016-03-07 16:38:00

Moviola in campo: l'arbitro resta protagonista


 La moviola in campo

"Sono felice per la tecnologia attuale che riguarda il goal fantasma e basta. Perchè troppe volte in passato il giudizio umano è sembrato condizionato a favore delle grandi squadre rispetto alle medio piccole". "Gli arbitri, spiega Carlo Nesti, giornalista e scrittore, avrebbero una qualche sudditanza psicologica verso le società più grandi. Il fatto che un pallone finisca sulla linea bianca, oltre la linea bianca o fuori è un fatto oggettivo, Tutto il resto come i rigori e i fuorigioco solo talvolta sono evidenti e spesso il giudizio è soggettivo". "Di frequente nemmeno la moviola riesce a metterci d'accordo. Lei pensi alla bolgia infernale di Juventus Roma dell'ottobre 2014. Una telecamera ti mostrava un dettaglio a favore dei biancomeri. Un'altra mostrava un dettaglio a favore dei giallorossi". "Era come se una regia occulta volesse prendere in giro  l'uomo con i suoi limiti. Quindi, sulla base di ciò mi accontento di dire, con molta pruidenza, in bocca al lupo a chi sperimenterà". 

L'arbitro fa parte del gioco

"Voglio leggere una frase del designatore degli arbitri UEFA, Collina", prosegue il commento di Nesti sulla moviola in campo. "Si è partiti nel decidere questa sperimentazione da un punto di vista, che,l da ex arbitro, mi è molto chiaro. Oggi un arbitro, pur sapendo di essere bravo, sa di non poter vedere qualcosa che può essere mostrato solo da una delle venti, trenta telecamere che riprendono la partita". "Quell'arbitro non viene valutato dalla gente, dai giornalisti, per quello che può vedere in campo ma per quello che una telecamera può vedere". "Questo può generare in quell'arbitro frustrazione e ciò non è capito dalla gente del mondo del calcio che vorrebbe sempre decisioni perfette". 

La discrezionalità dell'arbitro sulla moviola

"Attenzione, avverte il teologo don Leonardo Biamcalani, docente di  Antropologia Teologica presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Siena: nelle regole della FIFA è l'arbitro che decide, Nei casi gravi e dubbi è l'arbitro che chiede il ricorso alla tecnologia. Credo che questo sia importante per evitare errori clamorosi in una partita. Si tratta di un contributo offerto all'arbitro il cui ruolo resta però intatto". "Solo l'arbitro avrà a disposizione degli aiuti se vuole, ma potrebbe anche rifiutarsi di vedere la moviola, che resta a sua discrezione". "Credo che vada preparata bene la classe arbitrale. La tecnologia non esclude la bellezza e il fascino del calcio ma può aiutare la gestione di una partita. La tecnologia in campo nulla toglie all'elemento sportivo. Aiuteranno gli arbitri, se lo vorranno, e solo per alcuni casi, come il fuorigioco e l'area di rigore. E saranno due ex arbitri a controllare la moviola". 

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La Super Lega progetto da respingere  

C' è un progetto, la Super Lega, cioè un campionato europeo ad inviti che prenderebbe il posto della Coppa dei Campioni attuale. "Un progetto, commenta Carlo Nesti, che prevede solo l'iscrizione dei grandi club. Bayern Monaco, Barcellona, Manchester, Real Madrid... Esistono dei costi nel calcio di oggi per le società medio piccole insostenibili e si vorrebbe scavare un baratro tra le società europee che contano e il calcio europeo che non conta, esaltando per sempre i più ricchi e ridimensionando per sempere i meno ricchi". "Ma, a parte qualsiasi discorso riguardante l'etica dello sport che deve garantire a tutti il diritto della partecipazione e il sogno della vittoria, l'aspetto interessante è che la proposta è inglese ma nel campionato inglese sono oggi le squadre medio piccole, il Leicester ed il Tottenham, a sovrastare le grandi". 

 

 

 








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