2016-03-06 08:30:00

Oxfam: con El Niño 60 milioni di persone a rischio fame


Nel 2016, saranno 60 milioni le persone nel mondo – 50 solo in Africa – a rischio fame a causa dei danni causati da El Niño. La denuncia è di Oxfam Italia, organizzazione che si occupa di aiuti umanitari e sostegno a progetti di sviluppo in tutto il mondo. Per comprendere meglio la gravità di questo fenomeno, Roberta Barbi ha intervistato Alessandro Cristalli, responsabile del Programma Oxfam Italia per il Corno d’Africa:

R. – El Niño è un fenomeno climatico che ricorre ogni tre-sette anni. Comporta una siccità estrema in molti Paesi nella fascia tropicale, che va dai Caraibi fino all’Africa centrale e meridionale, comprendendo tutto ciò che c’è in mezzo, ovvero i Paesi del Pacifico e del Sud-Est asiatico. Causa una siccità estrema e quindi crea difficoltà, soprattutto alle popolazioni che già vivono in condizioni di estrema precarietà.

D. – Gli effetti di El Niño sono sempre più devastanti e agiscono in particolare in 19 Paesi: dal cosiddetto “corridoio arido” dell’America centrale alle isole del Pacifico, ma la situazione peggiore si registra in Africa. È corretto?

R. – Si registra in Africa perché già le condizioni di vita, in particolar modo nel Corno d’Africa e in Africa meridionale, sono molto dure. Ci sono cioè zone aride, che sono molto popolate, ci sono decine di milioni di persone che vivono di pastorizia o agricoltura dipendente da già scarse piogge, quindi, andare a colpire ulteriormente con una siccità che si aggiunge a queste condizioni davvero difficili, mette a rischio veramente un numero molto elevato di persone.

D. – Nel concreto cosa si può fare immediatamente per far fronte ai bisogni di queste popolazioni e a lungo termine per contrastare questo fenomeno?

R. – Nel concreto bisogna salvare vite. Ora è il momento dell’emergenza: El Niño è insorto a fine 2015 ed è nel pieno del suo impatto. Quindi, bisogna portare acqua, cibo alle popolazioni che sono in condizioni di emergenza e attivare l’aiuto umanitario. Bisogna anche suscitare l’interesse e le responsabilità dei governi dei Paesi che possono veramente donare e possono anche implementare una risposta umanitaria. Non solo i governi, ma anche le istituzioni internazionali e le Ong, Oxfam Italia è in prima linea per questo.

D. – L’appello che l’Oxfam ha lanciato alla comunità internazionale s’inserisce nella campagna “Sfido la fame”. In che cosa consiste?

R. – La fame è un problema ancora molto diffuso: ad oggi si calcola che siano quasi 800 milioni le persone al mondo che soffrono di fame. Soffrire di fame non vuol dire avere “un fastidio”, ma essere indeboliti, essere suscettibili alle malattie, morire prima, avere difficoltà a lavorare. La fame è tutt’oggi una realtà in questo mondo e bisogna sconfiggerla. Oxfam Italia chiede ai governi degli Stati del mondo una presa di responsabilità, perché il problema sia affrontato con donazioni, azioni e implementazioni di programmi. Abbiamo poi una serie di attività che vogliono anche informare i cittadini su quali sono le cause della fame. E abbiamo, poi, una serie di richieste che facciamo anche alle aziende e alle multinazionali che producono cibo affinché si seguano anche delle pratiche sostenibili ed eque nei confronti della popolazione. Noi chiediamo anche una donazione ad Oxfam Italia che può essere fatta andando a visitare il sito: http://donazioni.oxfamitalia.org/, un link facilmente reperibile dal nostro sito, in modo che possiamo veramente contribuire in prima persona ad alleviare le sofferenze delle persone colpite da El Niño.








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