2016-03-06 19:23:00

Libia, pm ascoltano i due tecnici. Renzi: per ora nessun intervento


Sono stati ascoltati dalla Procura di Roma i due tecnici italiani liberati in Libia e sbarcati all’alba a Ciampino. Ancora in territorio libico invece le salme degli altri due lavoratori italiani. Intanto, il premier Renzi in una intervista televisiva chiarisce: la missione italiana in Libia non è all’ordine del giorno. Servizio di Giampiero Guadagni:


E’ il giorno dei sentimenti contrastanti, dopo otto mesi di sequestro. La gioia per i due tecnici liberati, il dolore e la rabbia per gli altri due lavoratori invece uccisi. Gigi Pollicardo e Filippo Calcagno, atterrati all’alba a Ciampino, sono stati subito interrogati dai pm di Roma titolari dell’inchiesta che deve fare luce su quanto accaduto in Libia, le modalità della loro liberazione e la dinamica che ha portato alla morte degli altri due ostaggi: Salvatore Failla e Fausto Piano, i cui familiari chiedono a gran voce il ritorno delle salme in Italia prima dell’autopsia, e piena verità sui fatti. "Lo Stato italiano ha fallito": dice la moglie di Failla. Ai familiari delle vittime il messaggio di cordoglio del capo dello Stato Mattarella, che ha espresso anche il grande sollievo per il rientro in patria degli altri due ostaggi. Intanto, il ministro degli Esteri di Tripoli fa sapere che il suo governo non accetterà mai alcun intervento in Libia. E il premier italiano Renzi precisa: la missione italiana non è all’ordine del giorno, la prima cosa da fare, dice, è che in Libia ci sia un governo solido in grado di chiedere direttamente un eventuale intervento della comunità internazionale. Perché, conclude il premier, non si devono ripetere gli errori del passato.
 








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