"Il desiderio non può essere eretto a diritto. Ciò che deve essere messo in primo piano è l’interesse del bambino, non la volontà di due persone di avere un figlio. I figli non si costruiscono". È quanto afferma il cardinale vicario Agostino Vallini a “Roma Sette”, il settimanale di informazione della diocesi di Roma. Al centro le adozioni delle coppie omosessuali e il mercato dell’utero in affitto, fulcro del dibattito politico di questi giorni.
Ddl unioni civili, compromesso al ribasso
Il disegno di legge sulle unioni civili – afferma
il porporato – appare come “il frutto di un compromesso al ribasso. È vero che la
‘stepchild adoption’ è stata tolta dal provvedimento, ma rischia di rientrare attraverso
un’altra strada legislativa allo studio; senza contare le possibilità di intervento
da parte della magistratura, di cui si è avuto già qualche esempio. Inoltre, sono
rimaste diverse sovrapposizioni con l’istituto del matrimonio, al contrario di quanto
era stato assicurato. Una confusione – sottolinea - che si sarebbe potuto evitare”.
Non ha vinto l'amore. Voto di fiducia contro libertà di coscienza
Dopo il varo della legge è stato detto che «ha vinto
l’amore»: “Una frase retorica e fuori luogo – ha osservato il cardinale Vallini -
non si fanno leggi sull’amore”. Invece, “ha vinto una volontà politica che puntava
a un certo risultato a tutti i costi, tanto da volerlo ottenere con il voto di fiducia
che ha impedito un voto di coscienza. Quella coscienza ‘ben formata’ cui ha fatto
appello Papa Francesco. Mi domando – aggiunge il cardinale vicario - se non si sia
avuto paura della coscienza dei parlamentari tanto da bloccare la discussione su un provvedimento
così delicato”.
Non si ha a cuore la famiglia
“Esistevano altre vie – rileva - per regolare i diritti
individuali delle persone che compongono le unioni civili, anche dello stesso sesso,
ma senza svilire la famiglia, che invece avrebbe bisogno di interventi di politica
familiare che attendiamo da tanto tempo. Sembra che non si abbia a cuore il futuro
della famiglia, in particolare dei soggetti più deboli, che sono i figli”.
Donne costrette dalla povertà al turpe mercato dell’utero in affitto
I figli sembrano i grandi assenti nel dibattito di
questi giorni: “Non ci sono adulti da tutelare nel loro desiderio di un bambino –
afferma il porporato - sono da tutelare i bambini, a cominciare da quelli che non
hanno famiglia e che hanno il diritto ad avere una mamma e un papà, come nel caso
dei minori adottabili. E poi sono da tutelare le donne - soprattutto dei Paesi del
Sud del mondo - costrette dalla povertà al turpe mercato dell’utero in affitto. È
su questo mercato che bisogna intervenire”.
Figli non si costruiscono
Quindi aggiunge: “La definizione di ‘gestazione per
altri’ è un tentativo ipocrita di nobilitare qualcosa che non lo è. I figli non si
costruiscono, sono frutto di un atto d’amore di un uomo e una donna e hanno diritto
a una mamma e a un papà. In casi come questi la mamma non ci sarà. Credo che anche
l’opinione pubblica sia in maggioranza contraria o non sufficientemente informata”.
L’obiettivo vero sia il bene dei bambini
Per quanto riguarda la proposta di riforma della legge
184 sulle adozioni che potrebbe riguardare anche coppie gay e single, il cardinale
Vallini afferma: “Sono decenni che la legge sulle adozioni attende di essere riformata nel
senso di facilitare le condizioni di adottabilità dei bambini, privi di una famiglia
con un padre e una madre. Ben venga, dunque, una riforma al riguardo, ascoltando tutti
i soggetti interessati. Ma non si dimentichi l’obiettivo vero: il bene dei bambini.
Altra cosa è invece la ‘stepchild adoption’. In questi giorni parlando della legge
da riformare mi pare che si stia partendo con il piede sbagliato. È il caso di sottolinearlo
ancora: non è compito dello Stato ergere a diritti i desideri delle persone”.
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