2016-03-04 14:00:00

Argentina: allarme per aumento del narcotraffico


Una pandemia che attanaglia la società argentina: così l’Università cattolica di Buenos Aires (Uca) definisce il narcotraffico e la tossicodipendenza dilaganti nel Paese. L’Ateneo ha pubblicato, infatti, in questi giorni il secondo “Barometro sul narcotraffico e le dipendenze”, il rapporto periodico realizzato dall’Ateneo insieme all’Osservatorio sul disagio sociale. I dati che emergono sono allarmanti – riferisce l’agenzia Sir - poiché rivelano un aumento esponenziale, anche nell’ultimo anno, della vendita di droga, soprattutto nei quartieri periferici delle città argentine.

Narcotraffico cresciuto del 15% in 4 anni
“Si tratta – ha spiegato il rettore dell’Uca, mons. Víctor Manuel Fernández - di un fenomeno che è in cima alle preoccupazioni di Papa Francesco, tanto che anche nel recente viaggio in Messico, svoltosi dal 12 al 18 febbraio, il Pontefice ha usato parole fortissime contro il narcotraffico”. Di qui, il richiamo del presule a “lavorare con qualsiasi governo” per ridurre questa piaga sociale. Dal suo canto, il ricercatore capo dell’Osservatorio sul disagio sociale, Agustin Salvia, ha spiegato che l’evoluzione dello spaccio di droga in periferia è passata dal 30% delle famiglie nel 2010 al 45% nel 2014.

Cresce alcolismo: colpisce 48% della popolazione
A pesare sulla diffusione degli stupefacenti sono spesso problemi come la disoccupazione, che toglie speranze di futuro ai giovani, e la mancanza di controllo da parte delle forze di sicurezza. Per questo, Salvia parla di un vero e proprio “flagello” e ricorda come l’Argentina sia non solo “un Paese di consumo, ma anche di produzione e di transito di stupefacenti”. Ed allarmante è anche la diffusione dell’alcolismo che ormai è arrivato a colpire il 48% della popolazione.

Legame tra dipendenze e vulnerabilità sociale
​Lo studio presentato dall’Uca è stato realizzato tra il 2010 ed il 2014 su un campione di  5.680 famiglie urbane. Il rapporto è suddiviso in quattro sezioni che affrontano: l'evoluzione dello spaccio di droga nei quartieri periferici urbani; il rapporto tra la tossicodipendenza grave ed alcuni fattori sociali strutturali; i problemi di salute delle persone affetta da dipendenza ed infine, una nota intitolata "Nessuno nasce tossicodipendente", che presenta il dramma della droga legandolo ai contesti di maggiore vulnerabilità sociale. (I.P.)








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