2016-03-03 17:59:00

ForLife onlus continua, nel nome di Rita Fossaceca


"E' stato il momento peggiore della mia vita, dal punto di vista umano e professionale. Tra noi c’era un antico sodalizio sin dai tempi degli studi universitari". Ai nostri microfoni il prof. Alessandro Carriero - direttore del Dipartimento di Scienze Radiologiche all'Ospedale Maggiore della Carità di Novara - ricorda la tragica morte di Rita Fossaceca, uccisa lo scorso 29 novembre in un piccolo villaggio del Kenya, mentre cercava di difendere la madre, aggredita con un machete durante un tentativo di rapina. Era una dottoressa di origini molisane, insieme al dott. Carriero aveva fondato l'associazione umanitaria ForLife Onlus che, tra le diverse opere promosse a livello internazionale, sostiene un orfanotrofio a Mijomboni, che ospita una ventina di bambini. 

"Ancora oggi parlare di questa vicenda mi mette amarezza e tensione - racconta Carriero - ma ho anche speranza perché, proprio nel nome di Rita, penso che dobbiamo fare ancora di più e ancora meglio nell’ambito delle piccole possibilità che abbiamo". E iIlustra le opere realizzate in varie parti del mondo (Nigeria, Burkina Faso, Albania, Nepal...). "Siamo attenti al settore della sanità ma soprattutto all'educazione", sottolinea. "Stiamo per esempio portando avanti un progetto di scolarizzazione per le mamme dei nostri alunni, costruiamo o ricostruiamo scuole, in Italia curiamo attività per i più piccoli". Tutto in collaborazione con varie organizzazioni e associazioni ecclesiali. 

La cultura è l’anima del progresso e la misericordia deve essere l’anima della nostra vita.

“Credo nel messaggio della condivisione culturale. Ed è ciò che vado da sempre insegnando ai miei specializzandi, i quali collaborano molto attivamente ai nostri progetti, in cui siamo coinvolti tutti a titolo volontario. Purtroppo siamo impreparati alle sciagure, anche quando pensiamo di essere pronti. Io stesso devo dire che non ero preparato ad accettare questo evento drammatico che in fondo è scaturito da un’operazione di bene. Eppure bisogna continuare. In Africa vedi persone che non hanno ordine, indicazioni, prospettive. Noi dobbiamo soffrire del male che scaturisce dal nostro egoismo. Siamo figli del mondo, siamo le foglie che andranno laddove c’è bisogno, l’importante è che volino nell’onestà intellettuale e senza grandi proclami".








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