2016-03-03 12:34:00

Dossier Idos: in Italia 5 milioni di stranieri, decisivi per l'economia


In Italia gli stranieri residenti in Italia sono circa 5 milioni e contribuiscono alla ricchezza del Paese producendo l’8,8% del Pil. Aumentano gli sbarchi, ma in proporzione diminuiscono le denunce penali nei loro confronti. Sono questi alcuni dei dati del “Dossier Statistico Immigrazione 2015”, realizzato dall’Idos con la collaborazione della rivista interreligiosa “Confronti”. Il volume, che raccoglie i dati del 2014, è stato presentato ieri a Roma al Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica. Il servizio di Michele Raviart:

Sono pari al numero degli italiani che vivono all’estero e provengono principalmente da Romania, Albania, Marocco, Cina e Ucraina. Gli stranieri in Italia aumentano di 92 mila unità nel 2015, mentre in 30 mila hanno acquisito la cittadinanza e sono ormai italiani a tutti gli effetti. Il loro numero, 5 milioni è destinato ad aumentare, come spiega Franco Pittau, dell’Idos:

“Si prevede che questo numero raddoppierà nel 2050, perché abbiamo un andamento demografico molto sbilanciato, c’è bisogno di avere una certa quota di popolazione giovane. Ad esempio, nel 2050, gli ultra sessantacinquenni saranno un terzo della popolazione, e per mantenere un terzo della popolazione ci vogliono un po’ di giovani che lavorano. Quindi, molte volte si pensa che gli immigrati siano una maledizione, ma gli immigrati sono invece la risorsa che la storia ci sta mettendo a disposizione, come una volta eravamo noi italiani quando andavamo in giro per il mondo”

Decisivo il contributo all’economia. Sono circa 20 mila le nuove aziende aperte dagli stranieri, che sono anche il 10% della forza lavoro del Paese. Partecipano al prodotto interno lordo con 123 miliardi di euro l’anno, fornendone altri 3 al sistema previdenziale. Nessuna emergenza criminalità, con le denunce verso di loro ridotte del 6% e, al contrario di quanto è generalmente percipito, il numero di stranieri musulmani è minoritario. Claudio Paravati, direttore della rivista interreligiosa “Confronti”

“Più della metà dei migranti residenti in Italia sono cristiani, innanzitutto. E all’interno della famiglia cristiana molti, moltissimi sono gli ortodossi: parliamo di più di un milione di persone, per lo più dalla Romania. Quindi è una pluralità religiosa che non ci può permettere di dire che noi siamo di fronte a un’invasione dell’Islam: questo è un dato che il dossier con i numeri smentisce immediatamente. D’altra parte, emerge ancora una volta quanto l’immigrazione sia il maggior fattore di pluralizzazione della religiosità in Italia, e da qui quanto sia importante lavorare su questa pluralità”.

Un lavoro che si concretizza in programmi come “ero forestiero e mi avete ospitato”, realizzato dalla Caritas per formare le comunità all’accoglienza. Tra i relatori c’è don Francesco Baronchelli, segretario Pontificio Istituto di Studi Arabi e di Islamistica

“Con la Caritas stiamo costruendo questo itinerario di accoglienza dei migranti, e uno dei sei incontri riguarda proprio l’Islam. Quindi, questo momento di integrazione con la comunità cristiana che ha accolto i profughi e i migranti è estremamente gratificante. C’è una curiosità positiva. Non ho ancora incontrato quella diffidenza che si legge invece in televisione o sui mezzi di comunicazione, su internet. Nelle nostre parrocchie - per lo meno romane - c’è voglia di capire, di comprendere, anche semplicemente di costruire insieme, di parlare con queste persone. E questo secondo me è molto, molto positivo”

Gli arrivi via mare di profughi ed altri migranti sono stati oltre 170 mila, mentre le richieste d’asilo sono state 64 mila nel 2014 e altre 30 mila nei primi sei mesi del 2015.








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