2016-03-03 12:27:00

Milano: secondo appuntamento dei “Dialoghi di vita buona”


Abbiamo tante cose in comune. Forse più delle 4850 di una canzone che fa da “sigla” al secondo appuntamento dei “Dialoghi di vita buona”, lo spazio di confronto ideato dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano. Il servizio di Fabio Brenna:

I muri che l’Europa sta tornando a costruire sembrano smentire il bisogno di relazioni sempre più profonde ed estese. Questione posta fin dall’inizio dal filosofo dell’Università Cattolica, Francesco Botturi: conta soprattutto l’essere in comune, non basta rimanere insieme, perché ciò che accomuna davvero è il lavoro della relazione che crea vincoli di responsabilità condivisa, di trasmissione, per un’autentica comunanza.

Ma in questi tempi “complicati”, sembra prevalere il racconto delle paure e dei muri, secondo la presidente della Rai, Monica Maggioni. Il rischio che il racconto sia dominato dalla paura, insieme ai muri, significa per Maggioni, fare il gioco dei terroristi. Si tratta allora, a suo avviso, di raccontare le persone con le loro storie; nel caso dei migranti la fuga dalla guerra e la speranza umanissima di un avvenire migliore.

Che cosa significhi farsi guidare dalla paura, di attentati sanguinari e di rinnovate minacce, ha parlato l’arcivescovo di Parigi, il card. André Vingt-Trois. Gli attentati parigini hanno rivelato il fine di frammentare ulteriormente la società, proposto scenari di “tutti contro tutti”. Ma hanno anche rivelato un problema educativo. Si è chiesto il cardinale: come mai giovani cresciuti in scuole francesi hanno potuto abbracciare una volontà di distruzione della società che li ha generati? Non solo: l’eliminazione della fraternità dai nostri stili di vita, diventati individualisti, non crea i presupposti per la ricostituzione del corpo. Ecco allora il preciso impegno dei cristiani in questa fase storica: contribuire alla bontà della vita in comune, offrire la testimonianza che vivere insieme è possibile riconoscendo Dio come Padre universale.

Il card. Vingt-Trois ha poi offerto la sua testimonianza sulle tragiche giornate degli attentati nella capitale francese: “Non c’è stato tempo per avere paura. Ho solo pensato alle vittime e ai loro famigliari”.








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