2016-02-23 14:20:00

Macedonia, frontiere chiuse. 10 mila migranti al confine


Sono oltre 10 mila i profughi ammassati al confine tra Grecia e Macedonia, che da giorni cercano di proseguire il loro viaggio verso il nord Europa. Secondo le autorità macedoni, il blocco dei migranti, in prevalenza afghani, si è reso necessario a causa del limite imposto dall’Austria di accettare non più di 80 richiedenti asilo al giorno. Un effetto-domino quindi che si è riversato sugli stati confinanti, ma soprattutto sulla Grecia, vera porta d’ingresso della rotta balcanica. Andiamo sul posto con Stefano Pesce che ha raggiunto al telefono Francesco Martino, corrispondente dai Balcani per l’Osservatorio Balcani e Caucaso:

R. – In questo momento, le autorità macedoni hanno chiuso il proprio territorio ai migranti che si dichiarano afghani che, al tempo stesso, stanno richiedendo documenti di identità: una larga parte di chi, attraverso la rotta balcanica, non ha documenti. Quindi, questa richiesta da parte delle autorità di Skopije ha creato la situazione cui stiamo assistendo in questo momento.

D. – Ma perché vietare il passaggio solo agli afghani?

R. – Quali siano le considerazione che hanno portato a chiudere anzitutto il passaggio ai migranti afghani, non c’è dato sapere… Il risultato, però, è quello di una restrizione forte del flusso che in questo momento, attraverso la Macedonia, porta le persone ad attraversare tutti i Balcani e ad arrivare in Austria.

D. – Il ministro ellenico per i migranti, Janis Mouzàlas, ha dichiarato: “Per alcuni Paesi ancora manca la cultura dell’Unione Europea”. Si riferiva probabilmente alla decisione dell’Austria di imporre un limite massimo di 80 richiedenti asilo al giorno…

D. – Direi che in questo momento c’è una battaglia, per così dire, in corso tra la Grecia e il resto dell’Unione Europea: c’è chi, in Europa centrale, vuole creare tutta una serie di barriere concentriche che rendano difficile o impossibile l’arrivo di nuove persone e c’è chi parla del pericolo di fare della Grecia un grande campo profughi all’aria aperta. La risposta complessiva che era stata data, o meglio il tentativo di dare una risposta complessiva, era sicuramente l’accordo tra l’Unione Europea e la Turchia, che prevedeva controlli molto più rigorosi da parte turca e, al tempo stesso, la possibilità che i migranti, i rifugiati e i richiedenti asilo potessero essere trasportati direttamente dai campi profughi in Turchia ai Paesi di arrivo dell’Europa Centrale. A tutt’oggi questo non è ancora avvenuto…

D. – La Grecia quanto potrà resistere?

R. – La Grecia ha dimostrato una capacità di resistenza anche superiore alle aspettative. Nel momento in cui dovessero chiudersi ermeticamente le frontiere e numeri molto alti di persone dovesse rimanere e permanere in Grecia, non avendo la Grecia risorse infinite ci sarebbero probabilmente problemi non indifferenti.








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