2016-02-21 10:09:00

Nigeria. Mons. Kaigama: convertire i cuori per risolvere problemi del Paese


Conversione e impegno: queste, in sintesi, le parole-chiave del discorso pronunciato nei giorni scorsi da mons. Ignatius Kaigama, presidente della Conferenza episcopale della Nigeria (Cbcn), nel corso dell’Assemblea Plenaria dell’organismo. L’incontro, dedicato al tema “La Chiesa cattolica: promuovere la misericordia, la giustizia sociale e la pace”, si è svolto dal 13 al 19 febbraio. Nelle parole del presule, l’esortazione ai fedeli affinché arrivino a “convertire il cuore, pensare positivamente alla situazione del Paese e collaborare tutti nell’affrontare le questioni socio-economiche ed i problemi politici nazionali”.

Lavorare allo sviluppo di tutto il Paese, non solo di pochi
“Una nuova Nigeria – ha ribadito mons. Kaigama – sarà possibile solo se smetteremo di agire in base a motivazioni immorali, sbagliate e legate all’avidità per iniziare, invece, a fare cose giuste, amabili, ammirevoli e degne di lode, come ricorda San Paolo nella Lettera ai Filippesi”. Di fronte ad “un risveglio generale della coscienza nazionale”, ha quindi aggiunto il presidente della Cbcn, “bisogna lavorare per il bene dei bambini, dei giovani, dei nascituri, di tutti i nigeriani e dell’intero il Paese”. In quest’ottica, il presule ha esortato in particolare le istituzioni ad operare in favore dello sviluppo nazionale.

Evitare la corruzione, la leadership non è licenza di abuso
Forte, poi, il richiamo ad “evitare la corruzione” e l’appello ai funzionari pubblici a non spartirsi le risorse destinate a “progetti lodevoli, ben concepiti, ma che finiscono poi per essere mal eseguiti o non realizzati affatto”. Mons. Kaigama ha espresso preoccupazione anche per come alcuni nigeriani privilegiati abbiano accumulato ricchezze illecite a scapito della maggioranza, ribadendo: “La leadership non è una licenza di abuso sulla fiducia conferita alle istituzioni” perché così facendo si sono create “condizioni di povertà umilianti per la maggior parte della popolazione”. Il medesimo rammarico è stato espresso per la prevalenza di “interessi politici ristretti” che non hanno portato ad investimenti a lungo termine in settori vitali, come quello agricolo.

Cercare altre fonti di reddito, oltre al petrolio
Infatti, ora che “la gallina dalle uova d’oro è in difficoltà – ha concluso il presule, riferendosi al calo del prezzo del petrolio, risorsa principale della Nigeria – bisogna pensare seriamente ad altre fonti di reddito con la determinazione di usarle però in modo onesto, in nome del bene comune e non del benessere economico di pochi”. Infine, nonostante i conflitti religiosi ed etnici vissuti dal Paese, mons. Kaigama ha esortato i nigeriani ad essere orgogliosi della loro storia ed a lavorare, con solidarietà, per “correggere di squilibri di potere” e “promuovere la condivisione”. Il tutto avendo “il cuore aperto, che trascende gli interessi di parte per guardare al bene del prossimo”. (I.P.)








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