Si chiama “Sviluppo e digiuno” ed è il programma pastorale proposto per la Quaresima dalla Conferenza episcopale dell’Indonesia (Kwi) in tutte le 37 diocesi del Paese, con l’obiettivo di rinnovare l’impegno caritativo a favore degli ultimi. In particolare, il programma mira ad affrontare l’emergenza fame e a raccogliere fondi per garantire beni di prima necessità ai più poveri. Come spiega all’agenzia AsiaNews mons. Aksi Puasa Pembangunan, arcivescovo di Palembang, ogni cattolico è chiamato ad avere rispetto della vita umana, voluta da Dio, e per questo “deve cercare il bene comune, sia materiale che spirituale”.
La vita diventa più bella se ci lasciamo
ispirare da Dio
Gli fa eco mons. Antonius Subianto Bunjamin, vescovo
di Bandung, che chiede a tutte le Congregazioni cattoliche diocesane di praticare
la rinuncia e il digiuno “con grande entusiasmo e grande impegno, per diventare persone
migliori”. “Attraverso le opere di carità infatti – sottolinea il presule - diventiamo
persone più compassionevoli”, perché “la nostra vita può cambiare e diventare più
bella se ci facciamo ispirare da Dio”. Sulla stessa linea anche le diverse Lettere
pastorali inviate per la Quaresima da numerosi vescovi e sacerdoti indonesiani: ad
esempio, il teologo carmelitano padre Michael Agung Christiputro di Batu, propone
ai parrocchiani una catena di preghiera dedicata alla Divina misericordia, con inizio
giovedì 25 febbraio.
La carità si impara in famiglia
Dal suo canto, mons. Herman Joseph Pandoyo Putro,
vescovo di Malang, pone l’attenzione sul ruolo della famiglia cristiana, “all’interno
della quale – spiega - le persone imparano già dai primi anni la vita vera ed i valori
fondanti dell’essere cristiani”, così che “i giovani che crescono in un’atmosfera
di amore e misericordia diventano adulti maturi, la cui compassione non è negoziabile”.
Anche mons. Vincentius Sutikno Wisaksono, della diocesi di Surabaya, lancia un appello
affinché la carità che caratterizza il periodo quaresimale sia insegnata ai bambini
nelle scuole, “soprattutto in questa epoca moderna in cui dobbiamo capire come usare
gli strumenti moderni per essere veicoli efficaci del volto misericordioso di Dio”.
Attenzione alla salvaguardia del Creato
Incentrata sulla salvaguardia del Creato, infine,
è la riflessione di Quaresima di mons. Pius Riana Prabdi, vescovo di Ketapang, sull’isola
del Borneo, uno dei “polmoni” del sud-est asiatico: L’ambiente è la nostra casa comune
– dice il presule, riprendendo il tema dell’Enciclica di Papa Francesco 'Laudato
si’ sulla cura della casa comune'. “In questo ambiente viviamo insieme e insieme dobbiamo
preservarlo”. Di qui, l’esortazione conclusiva a “cambiare stile di vita ed a fare
visita ai fratelli malati, così da fare del bene all’ambiente e alle persone che vi
abitano”. (I.P.)
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