2016-02-20 09:23:00

Pakistan: Chiesa perplessa su legge relativa a sermoni del venerdì


Desta qualche riserva anche nella Chiesa cattolica pakistana una proposta di legge, presentata nella provincia del Sindh, che vuole sottoporre al controllo preventivo delle autorità i testi dei sermoni del venerdì nelle moschee.

L’opposizione dei musulmani al provvedimento
Contro il provvedimento, il cui obiettivo è impedire discorsi di odio da parte di predicatori estremisti che alimentano le tensioni interreligiose, sono scesi in campo i partiti islamici, i quali ritengono che in questo modo verrebbe messo in discussione l'Islam. Più sfumato il giudizio della Chiesa, la proposta non convince del tutto padre Abid Habib, dell’Associazione dei Superiori maggiori e membro della Commissione Giustizia e pace del Pakistan. Secondo il sacerdote, interpellato dall’agenzia Asianews, “è necessario che i leader religiosi pongano più attenzione in quello che predicano durante i sermoni del venerdì”, ma il rischio è che in futuro il governo potrebbe chiedere di registrare anche le omelie.

Luci e ombre della normativa
Dal suo canto, mons. Samson Shukardin, vescovo di Hyderabad, evidenzia i risvolti positivi della legge. A suo avviso, “essa aiuterà ad alleviare le tensioni nel Paese, dovrà però essere la stessa in tutte le province". “Il controllo del Governo – ha precisato impedirà - ai leader religiosi di parlare l’uno contro l’altro, inoltre metterà un freno al settarismo”. (L.Z.)








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