Si è svolto oggi il Giubileo degli Operatori del Turismo. Nell’occasione, il cardinale vicario Agostino Vallini ha presieduto la Messa nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Ha organizzato l’evento l'Opera Romana Pellegrinaggi. A mons. Liberio Andreatta, amministratore delegato dell’organismo, Luca Collodi ha chiesto come si ìntegrino pellegrinaggio e turismo religioso:
R. – Si integrano molto bene perché ogni pellegrinaggio, ogni itinerario religioso, ha anche l’incontro con l’arte, la storia, la cultura e le bellezze naturali e tutto ciò che il turismo può offrire al pellegrino.
D. - C’è differenza tra un pellegrinaggio e un pellegrino che fa turismo?
R. - Oggi è molto difficile individuare e distinguere il turista dal pellegrino. Per esempio il turista che viene a Roma ad un certo punto lo intercettiamo, gli offriamo la possibilità di vivere anche un‘esperienza da pellegrino. Il compito dell’Opera Romana Pellegrinaggi è quello di trasformare il turista in pellegrino.
D. –Chi è il pellegrino oggi? Che identikit possiamo fare?
R. – Oggi il pellegrino è l’uomo che ha bisogno di ricercare se stesso, di ritrovare quei valori che la società non gli offre più, quei punti di riferimento. Si pone le domande fondamentali della vita: chi sono? Da dove vengo? Dove vado? E nel pellegrinaggio cerca queste risposte.
D. – Albergatori, ristoratori e agenti di viaggio, come guardano al pellegrino? È una persona che non porta guadagno?
R. – No, assolutamente. Il pellegrino è colui che va all’essenziale; non cerca il lusso, non cerca l’evasione nell’acquisto di beni superflui o non necessari. Il pellegrino va alla sostanza. Quindi usa i mezzi, gli strumenti, gli alberghi, come un qualsiasi turista senza però sprecare il denaro o perdere del tempo.
D. – Qual è il senso del Giubileo degli Operatori del Turismo promosso dall’Opera Romana Pellegrinaggi?
R. - È quello di preparare tutti gli operatori del turismo, coloro che accolgono negli alberghi, nei ristoranti, nei negozi, i pullman .... Coloro che operano devono capire perché il pellegrino è venuto a Roma. Quindi fare l’esperienza del pellegrinaggio e del passaggio della Porta Santa perché solo se proverà e sperimenterà in prima persona quell’esperienza entrerà nella logica e nella dinamica di colui che accoglie sia nell’albergo che nei ristoranti piuttosto che nei negozi. È una preparazione personale.
D. – Si parla molto di pellegrinaggi in Medio Oriente. Qual è la situazione alla luce di quello che è il tema del Medio Oriente oggi?
R. – I pellegrinaggi in Terra Santa, Israele, Palestina e Giordania, sono tranquillissimi e si svolgono nella massima sicurezza. Purtroppo i media innescano un meccanismo di paura, mentre – lei lo sa e lo sanno tutti e nei miei 40 anni di esperienza vissuta qui – non è mai stato torto una capello ad un pellegrino. Anche in queste ultime situazioni di paura che proviene dalle notizie dei media, ci sono i pellegrini che partono, i gruppi che tornano felici, sereni perché gli itinerari svolti dai pellegrini sono nella massima sicurezza e nella massima tranquillità.
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