2016-02-18 08:30:00

Padre Spadaro: il Papa ridà valore all'anima popolare del Messico


Il Papa in Messico ha trovato l'accoglienza straordinaria di un popolo che gli ha manifestato un affetto e una stima grandissimi. Ma quale messaggio Francesco lascia alla gente di questo grande Paese latinoamericano? Alessandro Guarasci lo ha chiesto al direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro, al seguito papale:

R. – Il messaggio del Papa è un messaggio che vuole aprire questa società, che a volte vive rassegnata o comunque vive oppressa da tensioni legate alla violenza, al narcotraffico … non c’è speranza per i giovani. E allora, il Papa dice: “I giovani non sono solo la speranza della società e della Chiesa, ma ne sono la ricchezza”. Interessante anche il fatto che il Papa unisce la sapienza ancestrale del Messico, ricco di lingue, culture diverse, da valorizzare – quindi la sapienza degli anziani, degli antichi – e dall’altra parte dice che la società deve offrire delle opportunità di crescita, perché altrimenti questa ricchezza, questa capacità di mettere a frutto la ricchezza evapora. Allora, è un grande messaggio di fede, di fede nel Signore Gesù che è in grado di salvare un popolo, una società che vive in difficoltà e, nello stesso tempo, la valorizzazione di una energia dell’anima popolare del Messico, del “modo di vivere messicano”, come lui l’ha definito.

D. – Il centro rimane anche la Madonna di Guadalupe: un punto di riferimento per tutti i messicani, credenti e anche non credenti …

R. – Se consideriamo i tre viaggi che Papa Francesco ha fatto in questi ultimi mesi a Cuba, negli Stati Uniti e in Messico, vediamo che il punto che li unisce è proprio la devozione mariana: la Madonna del Cobre a Cuba, l’Immacolata Concezione a Washington e la Madonna di Guadalupe che è la Patrona dell’America. La cosa importante è il modo in cui il Papa vede la Madonna di Guadalupe: è che in lei, anzi, nei suoi occhi, vede riflesso il popolo. Cioè, il popolo si riflette negli occhi della Madonna. Nel dipinto pare che, appunto, nelle pupille della Madonna, guardando al microscopio sia possibile vedere una scena di persone che stanno davanti a Lei. Allora, questo rapporto filiale con Maria vive del fatto che nei suoi occhi il popolo si può riflettere, si può riconoscere.

D. – Secondo lei, questo viaggio serve anche per incoraggiare la Chiesa messicana per farla diventare più audace?

R. – Certamente Papa Francesco ha molto sollecitato la Chiesa locale, con i suoi discorsi ma anche con una dedica che ho trovato nel seminario di Ecatepec. In quel seminario, il Papa ha firmato una dedica dicendo: “Possiate essere pastori del popolo fedele di Dio e non chierici di Stato”, e l’ha ripetuto nuovamente ai religiosi. Per dire: attenzione, perché la Chiesa rischia di non giocare il suo ruolo all’interno di questa condizione, se si chiude dentro se stessa, rivendicando i propri privilegi, i propri diritti, diventando in qualche modo una burocrazia. Allora, no: qui c’è bisogno di un coinvolgimento popolare profondo. In questo, il Papa è stato assolutamente chiaro. Quindi, una grande sfida per la Chiesa, per la società civile ma certamente per il ruolo che la Chiesa gioca all’interno della società.








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