2016-02-18 13:54:00

Arizmendi: incontro col Papa è forza per il cuore dei popoli indigeni


Uno dei momenti importanti del viaggio del Papa in Messico è stato l’incontro con le comunità indigene nel Chiapas. Ascoltiamo in proposito il commento del  vescovo di San Cristóbal de las Casas, Felipe Arizmendi Esquivel, al microfono di Alessandro Guarasci:

R. – Este fue un regalo de Dios …
Questo è stato un regalo di Dio! Una delicatezza della misericordia di Dio per questi popoli disprezzati, dimenticati, emarginati. Hanno ricevuto il messaggio del Papa come forza per il loro cuore. Loro stessi lo hanno detto: “Ci sentiamo incoraggiati ad andare avanti. Grazie per dirci che siamo importanti, che valiamo, che non siamo oggetti”. Il Papa stesso ha voluto dire che è necessario chiedere perdono ai popoli nativi, perché troppe volte hanno visto disprezzata la propria cultura. I nostri popoli indigeni hanno apprezzato moltissimo la presenza del Papa, i suoi gesti, il suo modo di porsi con loro. E’ stato molto, molto importante che le letture, i testi, i canti siano stati fatti nelle lingue indigene. Questo è stato un qualcosa che è stato apprezzato veramente tantissimo. Rendiamo grazie a Dio per questa visita del Papa!

D. – La Chiesa messicana è preparata per affrontare le sfide proposte dal Papa?

R. – El Papa, en su visita a México nos ha hecho muchas propuesta ….
Durante la sua visita in Messico, il Papa ci ha fatto molte proposte, raccomandazioni e ci ha lanciato varie sfide. In particolare quella relativa all’inculturazione della Chiesa nelle comunità indigene; quella della difesa dei diritti di questi popoli e della difesa del diritto della Madre Terra. Sono sfide che siamo pronti ad affrontare. Stiamo lavorando… ma non posso affermare che siamo una Chiesa che risponde perfettamente a queste sfide che il Papa ci lancia. Tuttavia, continuiamo a sforzarci per affrontarle, come la vicinanza con il popolo indigeno: bene, viviamo con loro! E’ la nostra vita quotidiana. E il Papa è venuto ad incoraggiarsi ad andare avanti, perché sa che stiamo lavorando per questo. Siamo preparati e stiamo lavorando. E non soltanto nella diocesi di San Cristóbal, ma in moltissime parti della nostra America Latina si sta facendo un grande sforzo per rispondere a questa pastorale dei popoli aborigeni. Ancora di più: il Papa ci ha anche incoraggiato nel dirci che l’approvazione del testo liturgico, d’ora in poi, non dipenderà tanto dall’istanza superiore delle Congregazioni vaticane, ma dalle Conferenze episcopali che certamente sono più vicine e che vivono le realtà di questi popoli. Questo ci ha incoraggiato molto! Il Papa è venuto a consegnare un Decreto di approvazione della lingua Nahuatl – la lingua maggiormente parlata in Messico - come lingua liturgica. Questo ci incoraggia tutti! Quindi, continuiamo in questo cammino di vicinanza alle comunità indigene che hanno una cultura millenaria, nella quale c’è una grande saggezza e una grande presenza di Dio.








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