Uno dei momenti importanti del viaggio del Papa in Messico è stato l’incontro con le comunità indigene nel Chiapas. Ascoltiamo in proposito il commento del vescovo di San Cristóbal de las Casas, Felipe Arizmendi Esquivel, al microfono di Alessandro Guarasci:
R. – Este fue un regalo de Dios …
Questo è stato un regalo di Dio! Una delicatezza della
misericordia di Dio per questi popoli disprezzati, dimenticati, emarginati. Hanno
ricevuto il messaggio del Papa come forza per il loro cuore. Loro stessi lo hanno
detto: “Ci sentiamo incoraggiati ad andare avanti. Grazie per dirci che siamo importanti,
che valiamo, che non siamo oggetti”. Il Papa stesso ha voluto dire che è necessario
chiedere perdono ai popoli nativi, perché troppe volte hanno visto disprezzata la
propria cultura. I nostri popoli indigeni hanno apprezzato moltissimo la presenza
del Papa, i suoi gesti, il suo modo di porsi con loro. E’ stato molto, molto importante
che le letture, i testi, i canti siano stati fatti nelle lingue indigene. Questo è
stato un qualcosa che è stato apprezzato veramente tantissimo. Rendiamo grazie a Dio
per questa visita del Papa!
D. – La Chiesa messicana è preparata per affrontare le sfide proposte dal Papa?
R. – El Papa, en su visita a México nos ha hecho muchas propuesta ….
Durante la sua visita in Messico, il Papa ci ha fatto
molte proposte, raccomandazioni e ci ha lanciato varie sfide. In particolare quella
relativa all’inculturazione della Chiesa nelle comunità indigene; quella della difesa
dei diritti di questi popoli e della difesa del diritto della Madre Terra. Sono sfide
che siamo pronti ad affrontare. Stiamo lavorando… ma non posso affermare che siamo
una Chiesa che risponde perfettamente a queste sfide che il Papa ci lancia. Tuttavia,
continuiamo a sforzarci per affrontarle, come la vicinanza con il popolo indigeno:
bene, viviamo con loro! E’ la nostra vita quotidiana. E il Papa è venuto ad incoraggiarsi
ad andare avanti, perché sa che stiamo lavorando per questo. Siamo preparati e stiamo
lavorando. E non soltanto nella diocesi di San Cristóbal, ma in moltissime parti della
nostra America Latina si sta facendo un grande sforzo per rispondere a questa pastorale
dei popoli aborigeni. Ancora di più: il Papa ci ha anche incoraggiato nel dirci che
l’approvazione del testo liturgico, d’ora in poi, non dipenderà tanto dall’istanza
superiore delle Congregazioni vaticane, ma dalle Conferenze episcopali che certamente
sono più vicine e che vivono le realtà di questi popoli. Questo ci ha incoraggiato
molto! Il Papa è venuto a consegnare un Decreto di approvazione della lingua Nahuatl
– la lingua maggiormente parlata in Messico - come lingua liturgica. Questo ci incoraggia
tutti! Quindi, continuiamo in questo cammino di vicinanza alle comunità indigene che
hanno una cultura millenaria, nella quale c’è una grande saggezza e una grande presenza
di Dio.
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