2016-02-16 13:21:00

Siria: bombardati scuole e ospedali. Msf: stop a questo orrore


La guerra in Siria non risparmia neanche scuole e ospedali. E' salito ad almeno 50 morti il bilancio provvisorio dei raid aerei che hanno colpito 2 istituti e 5 nosocomi nel Nord del Paese, tra i quali quello di Medici Senza Frontiere. Turchia, Russia e Stati Uniti si incolpano a vicenda, mentre l’Onu parla di crimine di guerra e atto palesemente in contrasto col diritto internazionale. Una situazione che mette sempre più a rischio l'attività umanitaria. La testimonianza Loris De Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere Italia, intervistato da Giancarlo La Vella:

R. – Ci sono circa 180 strutture sanitarie colpite dall’inizio del conflitto, molte delle quali sono nostre… La situazione si sta facendo sempre più complicata, perché appare evidente come gli ospedali siano un bersaglio chiaro e diretto in questo scontro. Immaginare che i nostri colleghi lavorino in queste strutture, veramente fa stringere il cuore.

D. – E’ una guerra senza nessuna regola questa che sta avvenendo in Siria, e non solo in Siria, ma anche in Iraq e nelle altre zone di conflitto…

R. – Crediamo che il diritto umanitario e la Convenzione di Ginevra siano calpestati quotidianamente. I bombardamenti – e non solo in Siria, ma anche e soprattutto in Yemen e in Afghanistan – la distruzione di ospedali, l’uccisione di civili sono veramente il segno di un imbarbarimento del conflitto. Per fronteggiare, in qualche modo, il terrorismo siamo disposti a derubricare a "quasi normalità" dei veri massacri delle popolazioni inermi. Io credo che rispettare l’art. 18 della Convenzione di Ginevra, che dice che gli ospedali civili non devono essere toccati in alcun modo, sia un imperativo! Ci auguriamo che le diplomazie internazionali di ciascun Paese facciano un passo indietro e sottolineino l’importanza di rispettare questo importantissimo articolo della Convenzione.

D. – Lei pensa che sia una casualità il fatto che vengano colpiti ospedali, ma anche scuole, o ci sia comunque dietro un disegno?

R. – Crediamo che ci sia un disegno aberrante! In cinque anni, come ho detto, 180 strutture sanitarie colpite: dà l’idea di una volontà precisa e diretta di indebolire le linee nemiche, distruggendo dei santuari umanitari quali sono gli ospedali. Quindi siamo convintissimi del fatto che in questa zona questi siano propri obiettivi chiaramente militari.

D. – La Comunità internazionale può fare qualcosa per salvaguardare l’esistenza di queste strutture?

R. – Sicuramente. Noi ci auguriamo che soprattutto quei Paesi, che ultimamente si sono macchiati di questi gravi crimini di guerra, riescano a riconoscere e denunciare il fatto che questi abusi vengono compiuti in maniera indiscriminata e accettare il fatto che tutti i Paesi dovrebbero in qualche maniera aderire non solo alla Convenzione di Ginevra, ma al rispetto del diritto umanitario internazionale, impedendo che queste ignominie vengano commesse ogni giorno. 








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