Almeno in 50 mila, nel pomeriggio di ieri, circa le 23 in Italia, hanno accolto il Papa allo stadio di Túxtla Gutiérrez, in Chiapas, dove si è svolto l’incontro con le famiglie. Quattro le testimonianze che hanno preceduto il discorso di Francesco che ha ribadito l’attualità e la bellezza della famiglia dove si vince l’isolamento e ci si dà coraggio per ricominciare sempre. La solitudine è tarma che inaridisce l’anima, ha detto il Papa, leggi che proteggano la famiglia e impegno personale “sono un buon abbinamento per spezzare la spirale della precarietà”. Il servizio di Adriana Masotti:
Le famiglie riempiono lo stadio, offrono la loro realtà spesso difficile e attendono l’incoraggiamento del Papa: è un dialogo quello che avviene tra loro e Francesco, fatto di gesti e di parole di tenerezza. Francesco si dice grato per le loro testimonianze offerte con semplicità: a parlare per primo è Manuel un ragazzino in carrozzina perché affetto da distrofia muscolare. Racconta il suo dolore che poi però diventa scoperta di nuove possibilità. E’ lui che fa coraggio ai suoi e parla del Vangelo agli altri ragazzi spesso soli e disorientati. C’è poi una coppia che festeggia 50 anni di matrimonio e testimonia che l’amore fedele è possibile; un’altra sposata solo civilmente a causa di un precedente divorzio che, incontrata la Chiesa, si è messa a servizio dei più poveri e infine una madre single tentata più volte dall’ idea dell’aborto a causa della solitudine ma che è riuscita sempre a scegliere la vita. Papa Francesco sottolinea il tema del coraggio da dare l’un l’altro e che Dio ci dà :
“Todos los que estamos acá hemos experiencia de eso…
“Tutti noi che siamo qui abbiamo fatto esperienza
che, in molti momenti e in forme differenti, Dio Padre ha dato coraggio alla nostra
vita. Possiamo dunque chiederci il perché. Perché non può fare altrimenti. È capace
di darci coraggio. Perché? Perché il suo nome è amore, il suo nome è dono gratuito,
il suo nome è dedizione, il suo nome è misericordia”.
Riprendendo la vicenda della madre single, Francesco commenta che precarietà e solitudine sono pericolose, minacciano lo stomaco, ma possono inaridire anche l’anima:
“La forma de combatir esta precariedad y aislamiento, que nos deja vulnerables…
“Il modo di combattere questa precarietà e questo
isolamento, che ci rendono vulnerabili da tante apparenti soluzioni, va dato a diversi
livelli. Uno è attraverso leggi che proteggano e garantiscano il minimo necessario
affinché ogni famiglia e ogni persona possa crescere attraverso lo studio e un lavoro
dignitoso”.
E l’altro è mettersi al servizio degli altri. Leggi e impegno personale sono un buon abbinamento per spezzare la spirale della precarietà. Il Papa denuncia poi il rischio a cui le società si trovano a fronteggiare:
“Hoy en día vemos y vivimos por distintos frentes cómo la familia…
“Oggi vediamo e viviamo su diversi fronti come la
famiglia venga indebolita e messa in discussione. Come si crede che essa sia un modello
ormai superato e incapace di trovare posto all’interno delle nostre società che, sotto
il pretesto della modernità, sempre più favoriscono un sistema basato sul modello
dell’isolamento. E si insinuano nelle nostre società – che si dicono società libere,
democratiche, sovrane – si insinuano colonizzazioni ideologiche che la distruggono,
e finiamo per essere colonie di ideologie distruttrici della famiglia, del nucleo
della famiglia, che è la base di ogni sana società".
Certo, afferma il Papa, vivere in famiglia non sempre è facile, spesso è doloroso e faticoso, il vivere insieme produce a volte rughe e cicatrici, ma conclude:
“Prefiero una familia herida, que intenda todos los dias conjugar el amor…
“Preferisco una famiglia ferita che ogni giorno cerca
di coniugare l’amore, a una società malata per la chiusura e la comodità della paura
di amare. Preferisco una famiglia che una volta dopo l’altra cerca di ricominciare
a una società narcisistica e ossessionata dal lusso e dalle comodità. Io preferisco
una famiglia con la faccia stanca per i sacrifici, ai volti imbellettati che non sanno
di tenerezza e compassione”.
Al termine il Papa ricorda alle famiglie messicane che hanno una marcia in più: avete la Madre, dice, la Madonna di Guadalupe che ha voluto visitare queste terre:
“E questo ci dà la certezza che, attraverso la sua intercessione, questo sogno chiamato famiglia non sarà sconfitto dall’insicurezza e dalla solitudine. Lei, conclude, è sempre pronta a difendere le nostre famiglie”.
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