2016-02-15 17:07:00

L'azienda calcio investe milioni su allenatori ma lo sport muore


Sciopero dei tifosi a Liverpool

Diecimila sostenitori inglesi del Liverpool lasciano le tribune per l'aumento dei biglietti. "La società ha annullato l'aumento, con il premier inglese David Cameron, commenta Carlo Nesti, giornalista e scrittore, che trova strano che chi incassa da tv e sponsor abbia poi bisogno di aumentare i biglietti dello stadio". "Ricordo lo slogan della protesta: 'la passione non può essere tassata'". "Ora in Inghilterra e Germania gli stadi sono nuovi e pieni, in Italia, con impianti vecchi, i prezzi incidono meno sul costo dei biflietti. Ma il tifo è un fatto sentimentale. E chi non ama più la propria squadra poi l'abbandona. Sembra paradossale ma il tifo è il motore del business, sentimento del quale, spesso, si ritiene di poterne fare a meno.

La Roma spende 52 milioni di euro per i procuratori

"In Italia, intanto, prosegue Nesti, la Roma denuncia il potere dei procuratori". "In 4 anni ha speso 52 milioni per i procuratori dei giocatori e la  società giallorossa è una delle tre, con Juve e Lazio, quotata in borsa". "Nel mondo dello spettacolo esistono gli agenti, in altri settori gli intermediari. Ma quello che preoccupa è l'impennata di queste spese. Le commissioni mettono in difficoltà i conti delle società, spesso per l'acquisto di giocatori che non sono fenomeni. I procuratori dovrebbero essere pagati dai calciatori". "E' una strada per la moralizzazione del calcio. Non si vuole la scomparsa di questa figura, ma che operi con il senso della misura delle spese". 

Guardiola al City, Mourinho al Manchester: spese folli

"Di Sarri e Sousa, allenatori in gamba venuti dalla gavetta, fortunatamente ce ne sono". "Un motivo, commenta ancora Nesti a Non Solo Sport della Radio Vaticana, in più per definire una 'follia' spendere milioni di euro per un allenatore. Quando, poi, sono i giocatori che fanno la differenza in campo". "Il problema vero è che quando si parla di etica nel mondo del calcio qualcuno dice che è demagogia. Questa è l'obiezione che sentiamo, ed è un' obiezione ripugnante, perchè se dobbiamo parlare del guadagno di pochi e della povertà di tanti, vogliamo essere servi della demagogia per sempre". 

Appello da Scampia per il Centro sportivo di Gianni Maddaloni

"Sento parlare di cifre folli. Noi con solo 5 milioni di euro facciamo una cittadella dello sport. E recuperiamo giovani dalla criminalità. Qui si parla di decine di milioni di euro per un allenatore. Ma stiamo scherzando... A parlare a "Non Solo Sport" è Gianni Maddaloni, responsabile dell'Associazione sportiva 'Star Judo Club Napoli', centro sportivo simbolo di Scampia impegnato nel recupero dei giovani dal rischio criminalità. "A Scampia, come centro sportivo abbiamo un periodo molto, molto triste. Con la pratica sportiva togliamo i ragazzi dalla strada, abbiamo detenuti, persone che invece di stare in carcere sono al centro per un periodo di riflessione". "Sono persone che costano 250 euro allo Stato. Invece, quando vengono messi fuori e dati ad associazioni come la nostra, queste persone non vengono aiutate. E succede che alla fine della loro riflessione di vita ricadono di nuovo nella criminalità. Abbiamo una politica, anche locale, che ci ha abbandonato, rispetto ad un servizio svolto. Non abbiamo più nemmeno i soldi per pagare le bollette. Cosa facciamo?" "Devo dire che "manca l'aiuto alle persone che combattono contro la criminalità". "Questa è una cosa che ci deve far pensare. C'è chi è pagato per fare l'assessore, per fare il politico, ma alla fine i fondi dove vanno? Non siamo ascoltati su questi temi sociali. Se muore qualcuno a Scampia vengono le tv e stanno mesi interi. A Scampia si parla solo di morte,ma noi non demordiamo". 

 








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