2016-02-14 19:13:00

Segnali di disgelo tra Usa e Russia sulla guerra in Siria


Si ricompongono le divergenze internazionali sulla crisi in Siria. Dopo la tensione dei giorni scorsi, si registrano segnali di disgelo tra Russia e Stati Uniti. Intanto, il premier russo Medvedev sottolinea che è il caos l’alternativa al presidente Assad, definito “l'unica autorità legittima in Siria”. E sul terreno si continua a combattere: almeno 35 persone sono morte, secondo fonti locali, in seguito a bombardamenti dell’aviazione turca. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Al rischio di una nuova guerra fredda, paventato ieri dal premier russo Medvedev, si sovrappongono oggi le parole distensive pronunciate, durante un colloquio telefonico, dal capo del Cremlino Vladimir Putin e dal presidente americano Barack Obama. I due leader hanno condiviso obiettivi e strategie sottolineando di voler intensificare la collaborazione per combattere le milizie del sedicente Stato islamico e per garantire la tregua, scaturita dall’accordo raggiunto durante la Conferenza a Monaco di Baviera. Ma da Washington è arrivato anche un monito a Mosca. La Russia – ha detto il presidente Obama - deve cessare i bombardamenti in Siria contro l'opposizione moderata al regime di Bashar al Assad. E’ cruciale – si legge inoltre in una nota della Casa Bianca – favorire l’immediato arrivo degli aiuti umanitari nel Paese. Sul terreno, intanto, l’aviazione turca continua a bombardare postazioni curde a nord di Aleppo. La Francia ha chiesto ad Ankara di interrompere i raid aerei contro le forze curdo - siriane. Il governo di Damasco, infine, ha denunciato all’Onu lo sconfinamento di truppe turche in territorio siriano.








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