2016-02-13 07:34:00

L’accordo in Siria. Assad: riconquisterò tutto il Paese


“Combatteremo fino alla vittoria e riconquisteremo tutto il Paese”: questo l’annuncio del Presidente siriano Assad nel giorno in cui a Monaco di Baviera le delegazioni di 17 Stati hanno raggiunto sulla Siria l’accordo di un cessate il fuoco a partire dal 19 febbraio prossimo. Proprio da Monaco, però, il delegato saudita ribadisce: la lotta allo Stato Islamico passa per la cacciata di Assad. Roberta Barbi: 

Fragile fin dalla nascita: appare così l’accordo sulla Siria raggiunto a Monaco di Baviera dalle delegazioni di 17 Paesi – Stati Uniti e Russia in testa – che hanno fissato per il 19 febbraio prossimo la data di un cessate il fuoco che andrà rispettato dalle parti entro una settimana. L’accordo, hanno specificato gli Usa che avrebbero voluto una tregua immediata, non riguarda però la lotta all’Is né ai qaedisti del fronte di al Nusra. E mentre da Damasco Assad commenta l’intesa affermando che il suo governo riconquisterà tutto il Paese “anche se ci vorrà molto tempo”, le opposizioni contestano e addirittura da Monaco il ministro degli Esteri saudita ha dichiarato che l’obiettivo primario di Riad è rimuovere il presidente siriano, condizione necessaria per proseguire la lotta allo Stato islamico, tornando a promettere l’invio di truppe speciali nel nord per combattere gli islamisti nella roccaforte di Raqqa. E mentre anche gli Emirati Arabi Uniti promettono truppe, l’Italia fa sapere che stanzierà tre milioni di euro per gli aiuti umanitari. Ed è proprio la situazione umanitaria a preoccupare, dopo la diffusione di nuovi dati contenuti in un rapporto indipendente che aggiornano a mezzo milione le vittime di cinque anni di guerra: la più ampia emergenza globale – secondo l’Onu – dalla Seconda Guerra mondiale. Sempre secondo le Nazioni Unite, oltre metà della popolazione ha urgente bisogno di aiuti e, di questi, cinque milioni e mezzo sono bambini o minori, per i quali il tasso di scolarizzazione si è dimezzato.     








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